Istruttoria per le derivazioni d'acqua

In Italia, dal 1999, tutte le acque pubbliche sono classificate come bene pubblico (acqua di falda e di sorgente, rii e fiumi, laghi, mari).

Chiunque volesse derivare per utilizzarle deve ottenere un'apposita autorizzazione da parte dell'autorità amministrativa competente, la cosiddetta concessione d'utilizzo. Essa é limitata nel tempo e soggiace al pagamento di un canone. La concessione d’uso dell’acqua e l’autorizzazione degli impianti per la connessa utilizzazione viene rilasciata unicamente e indipendentemente dal tipo di richiedente dall’Ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche nella forma di una concessione di derivazione d’acqua.
Eccezione: piccole derivazioni d’acqua da sorgenti per usi potabili e/o domestici privati da sorgenti (utilizzo medio ≤ 0,4 l/s).
La procedura per la concessione d’acqua (istruttoria) prevede l’obbligo di pubblicazione della domanda, di sopralluogo d’istruttoria, della compilazione di un verbale di visita e l’obbligo di esame di eventuali opposizioni e/o di domande concorrenti.

Per coloro che derivano acqua senza titolo o che non rispettano determinate prescrizioni, ad esempio la portata residua nel caso di derivazione da un corso d'acqua, é prevista una sanzione amministrativa.

Le fonti normative sono essenzialmente la Legge Provinciale del 30/09/2005 n.7 che integra le leggi statali in materia, in particolare il Testo Unico sulle acque del 1933 n.1775.

Riferimenti normativi: consulta la pagina sulla legislazione

Contatto: Ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche