Elenco delle acque minerali e termali e con caratteristiche particolari

La Giunta Provinciale con la Deliberazione del 31.07.2018 n.752 ha individuato 37 sorgenti minerali, termali e con caratteristiche chimiche particolari inserendole in un'apposita lista. Esse sono state selezionate tra un gran numero di fonti utilizzate nel tempo nei bagni rustici locali, dove venivano eseguite cure idropiniche e bagni o già imbottigliate e commercializzate.

6. Bagni di Salto - Martello

Oasi delle quiete sorgente Bagni di Salto - Comune di Martello 1730 m s.l.m.

Cartolina Oasi della quiete Bagni di Salto (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima, 2013)

Bagni di Salto era un bagno rustico nella Val Martello, frequentato prevalentemente dalla popolazione locale. La sorgente si trova a quota 1730 m.s.l.m. a circa due ore di cammino dall'antico stabilimento per bagni. Mediante tubazioni in legno, l'acqua veniva condotta fino a valle ed ogni anno all'inizio della stagione dei bagni veniva effettuata una faticosa manutenzione. L'attivitá dei bagni veniva effettuata fino alla 2° Guerra Mondiale. Oggi esiste ancora l'albergo con lo stesso nome.

L'acqua della sorgente Bagni di Salto viene classificata come leggermente mineralizzata, ferruginosa. Contiene manganese e tracce di arsenico, bario, iodio, litio e zinco. La temperatura dell'acqua alla sorgente oscilla tra i 5 e i 6 °C e la conducibilità è pari a 346 µS/cm.

L'acqua racconta
L’acqua ci racconta la sua storia. Le sue proprietà caratteristiche rispecchiano la roccia attraverso la quale essa scorre. Per questo é stato scelto di far scorrere l’acqua su una pietra sagomata, un ortogneiss granitico. Questo granito leucocratico pegmatitico è intruso ca. 275 mio. di anni fa ed è caratterizzato da grossi cristalli di feldspati e miche. Viene impiegato come pietra ornamentale (“Granito Plima”). La pietra naturale, durevole e varia é unica e preziosa come l’acqua che da essa sgorga. L’acqua di Bagni di Salto dà origine ad incrostazioni tipiche di colore rosso; infatti quando il ferro (Fe II) disciolto nell’acqua viene a contatto con l’ossigeno contenuto nell’aria, diventa idrossido di ferro (Fe III) di colore rosso, il quale si deposita perché meno solubile. L‘acqua di Bagni di Salto trova la sua origine in più sorgenti site lungo un ripido canalone, difficilmente accessibile e giunge attraverso un acquedotto a pelo libero, di poco più di due chilometri, all‘Oasi della quiete presso il Centro Visite Culturamartell. Sino all‘inizio della seconda guerra mondiale l‘acqua è stata trasportata al Bagno di allora mediante condotte di legno. Prima di ogni stagione le tubazioni dovevano essere risanate o sostituite  da nuove ottenute perforando, sul posto, grossi tronchi di larice.

L'acqua scorre
L’acqua sgorga dalla pietra sagomata e percorre l’Oasi della quiete, irriga la vegetazione tipica del luogo sino alla fontana e da lì nel Rio Plima e poi nel Fiume Adige fino al mare, proprio come nel ciclo naturale dell’acqua. In esso infatti l’acqua delle precipitazioni atmosferiche penetra nel terreno e nelle fessure delle rocce, arricchendosi degli elementi in esse presenti per poi sgorgare nuovamente alla sorgente, defluire ed evaporare, ritornando infine sotto forma di pioggia. All’interno di questo ciclo, l’uomo la può utilizzare, ma essa tornerà sempre a far parte del sistema perché: l’acqua scorre, non si può possedere; essa é fonte di vita per l’umanità, le piante e gli animali; é un bene prezioso, ancora di più se si tratta di acqua con caratteristiche chimiche particolari.

L'acqua agisce
L’acqua di Bagni di Salto è stata utilizzata prevalentemente dalla popolazione del posto. Prima della prima grande guerra il Bagno era costituito da un gruppo di edifici e cioè dall’albergo denominato “Neues Bad” (Bagno Nuovo), dal relativo stabilimento per bagni detto “Altes Bad” (Bagno Vecchio) e da alcuni altri edifici. Le analisi di laboratorio descrivono l‘acqua come leggermente mineralizzata, spicca in particolare l’elevatissimo contenuto di ferro che rende particolare quest’acqua. L’elevata concentrazione di ferro supera il limite normativo ammesso per l’ acqua potabile. L'acqua di questa sorgente risulta come “radioattiva, contenente litio e uranio”. La captazione e  l’Oasi della quiete sono state realizzate nel 2012.

Come raggiungere la sorgente
Bagni di Salto si raggiunge percorrendo la strada della Val Martello, poco prima della località principale. L’Oasi della quiete è stata situata nell’area a verde del Centro visite Culturamartell. Qualora si volesse raggiungere la sorgente ci si deve preparare ad una camminata di 1 ½ o 2 ore in ambiente molto ripido. Dal vecchio ristoro Bagni di Salto si attraversa la strada raggiungendo il conoide del torrente Salto. Da lì parte un sentiero poco marcato la sorgente. L’immagine riporta il ripido canalone nel quale si trova la sorgente ricca di ferro di Bagni di Salto.

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LB

Oasi della quiete presso sorgenti con caratteristiche chimiche particolari

Le Oasi della quiete presso le sorgenti con caratteristiche chimiche particolari hanno permesso di valorizzare l'antica tradizione dei bagni rustici dell'Alto Adige, dando l'opportunità di conoscere queste fonti. L'Ufficio provinciale Gestione sostenibile delle risorse idriche si è assunto il compito, non solo di descrivere la varietà delle acque dell'Alto Adige installando cartelli informativi, ma valorizzando le sorgenti alla loro origine, risanandole e captandole nuovamente. Presso l'oasi della quiete, l'acqua della sorgente sgorga da una fontana offrendo così la possibilità al visitatore di assaggiarla e di apprezzarne luogo e paesaggio. L'acqua che percorre il bacino imbrifero fino alla sorgente scorre attraverso le rocce e si arricchisce di elementi contenuti in esse. Sulla roccia sagomata presente nell'oasi, realizzata in roccia tipica della zona, viene fatta scorrere l'acqua riproducendo questo percorso.

Info

Le opere sono realizzate in collaborazione con l' Agenzia per la Protezione civile. Qui a lato l'elenco completo.

Oasi della quiete (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

Contatto: Ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche