News & Events

Smarrita sorgente radioattiva: nessun rischio per la popolazione

Lo comunica l'Agenzia provinciale per l'ambiente che segue gli sviluppi e effettua misure in continuo del livello di radioattività.

Lunedì sera le Acciaierie Valbruna di Bolzano hanno comunicato ai Vigili del Fuoco, al Commissariato del Governo, al Serivzio Sanitario e all'Agenzia per l'Ambiente di avere smarrito un misuratore di livello contenente una sorgente radioattiva nel corso di lavori di manutenzione (presso l'impianto ve ne sono quattromontate nei smisuratori di livello). Si tratta di strumenti necessari per tenere sotto controllo i processi dentro le lingottiere.
Lo smarrimento è avvenuto nel corso dei lavori di manutenzione che si sono svolti nelle ultime settimane presso lo stabilimento di Bolzano, come comunica l'azienda.

Le prime analisi e valutazioni del Gruppo provinciale per le emergenze nucleari, biologiche e chimiche hanno confermato che non sussiste un rischio per la popolazione o per l'ambiente. Su disposizione del proprio esperto qualificato lo stabilimento ha immediatemente sospeso l'attività  produttiva.
La sostanza radioattiva in questione è il cobalto 60, una sostanza chimica presente in tracce nel terreno. L'isotopo cobalto 60 ha un tempo di dimezzamento di circa 5 anni e trova diverse applicazioni, dalla sterilizzazione degli alimenti per la conservazione, alle prove (non distruttive) sui materiali, alla terapia contro il cancro.

La sorgente in questione è stata installata nel 2007 e ha un'attività di circa 15 MBq (Megabecquerel). Secondo l'Agenzia per l'ambiente il rischio in caso di esposizione ravvicinata o di utilizzo improprio non va sottovalutato. Le misure di monitoraggio effettuate finora non hanno indicato alcuna anomalia nel livello di radiazioni, come precisa il Laboratorio di Chimica fisica dell'Agenzia.

L'Agenzia per l'ambiente e l'Agenzia per la Protezione civile sono in contatto con l'azienda ed hanno effettuato un sopralluogo. Tutto il materiale prodotto prima del blocco della colata è ancora nello stabilimento ed è stato analizzato. C'era infatti la possibilità che la sorgente radioattiva fosse stata fusa. Gli esiti delle misure di spettrometria, una tecnica analitica molto precisa, hanno permesso di scartare quest'ipotesi. L'oggetto smarrito potrebbe ancora trovarsi all'interno del parco rottami. Per questo motivo l'azienda intensificherà l'attività di ricerca munendosi di nuovi rilevatori. Tutti i pezzi destinati alla fusione verranno analizzati per mezzo di un detector in grado di intercettare l'eventuale contaminazione radioattiva.

L'Agenzia per l'ambiente, come fa presente il direttore Flavio Ruffini, segue gli sviluppi e effettua misure in continuo del livello di radioattività, impegnandosi ad informare la popolazione.

SA