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Acqua potabile, standard più dettagliati per una maggiore sicurezza
Fissati gli standard minimi di sicurezza per tutelare gli acquedotti da alterazioni intenzionali. La Giunta provinciale ha approvato le linee guida.
L’approvvigionamento idropotabile pubblico avviene in Alto Adige tramite 480 acquedotti. Partendo dal presupposto che l’acqua potabile è un bene di vitale importanza e pertanto deve essere difeso anche da alterazioni e manomissioni intenzionali della sua qualità, l’Agenzia provinciale per l’ambiente ha elaborato degli standard di sicurezza più dettagliati per la protezione degli impianti. La stesura è avvenuta in collaborazione con l’associazione provinciale dell’artigianato APA e con i gestori di acquedotti pubblici, il Consorzio dei Comuni ha rilasciato un parere positivo al riguardo e la Giunta provinciale, nel corso della seduta di ieri (16 ottobre), ha approvato le linee guida integrate le cui disposizioni dovranno essere messe in pratica entro il 2020.
Tutte le componenti del sistema di approvvigionamento dell’acqua potabile e in particolare le componenti d‘impianto con superfici d’acqua a pelo libero, quali opere di presa, serbatoi, avampozzi e pozzetti di raccolta e di interruzione della pressione, vanno protette in modo ancor più accurato mediante serramenti di classe di resistenza da media a elevata per impedire l’accesso ai non addetti. Un aspetto riguarda anche l’accesso alle strutture dello stesso personale addetto che dovrà essere tracciabile, sia per utilizzo chiavi, che per orari.
I punti di accesso alle componenti d’impianto relativi ad acquedotti idropotabili pubblici che servono oltre 2.000 abitanti, devono essere dotati di un adeguato sistema di allarme e i serbatoi di un sistema di videosorveglianza. I serbatoi che approvvigionano oltre 5.000 abitanti devono essere dotati di una saracinesca telecomandata per l’interruzione dell’alimentazione della rete in caso di ingressi non autorizzati.
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