FAQ - domande frequenti

FAQ - domande frequenti
Striscia di campionamento coperta di pollini e analisi dei vetrini al microscopio ottico (Foto: Agenzia provinciale per l’ambiente, 2016)
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Domande e risposte

[FAQ-pollini]

Cosa s'intende con il termine "pollinosi"?

Le allergopatie da pollini, ovvero le pollinosi, indicate nel parlare comune come "febbre o raffreddore da fieno", possono manifestarsi con svariati sintomi: disturbi nasali (starnuti, naso chiuso e che cola), respiratori (tosse, affanno, respiro sibilante, nei casi più gravi asma) e della congiuntiva (prurito e bruciore agli occhi, lacrimazione, fotofobia). Non tutti i pollini sono in grado di indurre allergia: la reazione al polline dipende dalla specie, dalla concentrazione in aria, dal tipo di contatto e dallo stato di salute della persona. Le piante ad impollinazione anemofila sono quelle di maggiore interesse allergologico, dal momento che producono una grande quantità di polline che può venire trasportato dalle masse d'aria a distanze anche notevoli a seconda delle condizioni meteorologiche. Le concentrazioni polliniche in aria dipendono da diversi fattori: distribuzione delle piante nel territorio, periodo stagionale e condizioni meteoclimatiche. La presenza di vento favorisce la dispersione dei pollini, mentre pioggia ed umidità tendono a limitare il loro trasporto in aria.

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Quali sono i pollini che causano l'allergia?
Le piante superiori producono il polline per riprodursi. All’interno di questa struttura vengono trasportati i gameti maschili delle piante che dovranno raggiungere il “fiore” femminile perché si compia la fecondazione.
Responsabili delle allergie sono i pollini delle piante anemofile: queste piante utilizzano un vettore aspecifico come il vento per operare l’impollinazione e producono una grande quantità di polline trasportato, a volte, anche a distanze considerevoli.
Le piante entomofile, alberi ed erbe che hanno fiori solitamente vistosi, colorati o profumati, liberano invece piccole quantità di polline. Questo polline è generalmente meno aerodinamico, spesso con superficie dotata di strutture adatte a meglio aderire al corpo degli insetti che lo dovranno trasportare verso un altro fiore della stessa specie. Queste piante danno allergie molto raramente.
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Quanto sono frequenti nella popolazione le allergie ai pollini e che ruolo giocano i fattori ambientali?

La frequenza delle allergie ai pollini si aggira nella popolazione europea - e l’Alto Adige non fa eccezione – intorno al 15 %. Negli ultimi decenni si è assistito ad un aumento nella prevalenza della malattia che si concentra nelle aree ricche del mondo, nei paesi più sviluppati ed industrializzati. Probabilmente le possibili cause per questa tendenza sono diverse:

  • sono numerose le evidenze che documentano l’associazione tra inquinamento atmosferico e malattie respiratorie, compresa l’asma. Le polveri fini e i gas nocivi favoriscono lo sviluppo delle allergie, influenzando il sistema immunitario ma anche agendo sulle vie respiratorie.
  • in ambienti altamente inquinati anche i pollini stessi sono sottoposti agli effetti nocivi. Il microparticolato si deposita sui pollini, probabilmente cambiando anche il loro carattere allergenico.
  • lo stile di vita nei paesi industrializzati è cambiato. Ci si trattiene sempre di più in ambienti interni. Per motivi di risparmio energetico le case sono isolate, sigillate, questo favorisce l’accumulo di allergeni e gas nocivi negli ambienti interni.
  • inoltre, sembra che un’igiene eccessiva favorisca l’insorgere di allergie, soprattutto in neonati e bambini piccoli.
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Esistono già calendari pollinici per l’Alto Adige. A cosa serve poi elaborare i bollettini pollinici settimanalmente?

I calendari pollinici consultabili sulle pagine web del servizio di informazione pollinica forniscono una visione d’insieme dello spettro pollinico presente nel territorio e indicano gli andamenti stagionali delle concentrazioni dei diversi tipi di polline. Dal momento che l’inizio della fioritura e la quantità di polline emesso possono variare di anno in anno, i calendari pollinici hanno una funzione orientativa. Il paziente allergico e il medico curante sono interessati ad informazioni e previsioni aggiornate. È importante cercare di evitare i pollini responsabili della propria pollinosi e utilizzare i farmaci in modo mirato. Per svolgere il servizio di informazione pollinica è quindi necessario un continuo monitoraggio dell’aria e una tempestiva diffusione dei bollettini pollinici elaborati.

 

Contatto: Laboratorio biologico