Monitoraggio dei laghi balneabili

Cianobatteri | Dermatite del bagnante | Divieti di balneazione

Monitoraggio dei laghi balneabili - foto
Il lago di Fiè (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

La valutazione della qualità delle acque di balneazione viene effettuata dal Laboratorio Biologico dell'Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima mediante un programma di monitoraggio stabilito e comunicato al Ministero della Salute prima dell'inizio della stagione balneare.

Il programma di monitoraggio prevede un campionamento da svolgersi mensilmente, per il periodo aprile - settembre di ogni anno, con un intervallo tra le date di prelievo che non supera mai la durata di un mese. Il campionamento è effettuato non oltre quattro giorni dopo la data fissata nel calendario di monitoraggio.

Il campionamento (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Punto di campionamento (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima, 2011)

I punti di prelievo sono fissati nei luoghi di maggiore afflusso di bagnanti o dove è più elevato il rischio di inquinamento, in base al profilo delle acque di balneazione. Per ogni punto di prelievo sono effettuate rilevazioni di parametri ambientali (temperatura dell’aria, temperatura dell’acqua, vento, stato del lago, corrente superficiale, condizioni meteorologiche) e prelievi di campioni di acqua per verificare il rispetto dei limiti di legge per i parametri microbiologici Enterococchi intestinali e Escherichia coli, individuati come indicatori di contaminazione fecale. Il superamento dei limiti di legge determina il divieto temporaneo di balneazione nell’area interessata. Nel caso in cui dai profili delle acque di balneazione emerga una tendenza alla proliferazione di cianobatteri sono previste ulteriori indagini per determinarne il grado di accettabilità e adottare misure di gestione adeguate per prevenire l’esposizione dei bagnanti.

Valori limite per un singolo campione

Enterococchi intestinaliEscherichia coli
Acque interne (lago) 500 n* /100 ml 1000 n* /100 ml

* = in base al metodo utilizzato: UFC (unità formanti colonie) o MPN (most probable number = numero più probabile)


I cianobatteri

Immagine al microscopio ottico di colonie di Dolichospermum vigueri (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima, 2019) provinciale per l'ambiente e la tutela del clima, 2019)
Immagine al microscopio ottico di colonie di Dolichospermum vigueri (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima, 2019)
Immagine al microscopio ottico di una colonia di Microcystis wesembergii (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima, 2019)
Immagine al microscopio ottico di una colonia di Microcystis wesembergii (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima, 2019)

Sono organismi che vivono nell’acqua e sono talmente piccoli che, presi singolarmente, non si vedono ad occhio nudo. Sono organismi procariotici, che contengono clorofilla-a e svolgono quindi la fotosintesi. Per questo motivo in passato sono stati considerati erroneamente alghe e denominati “alghe azzurre” o “cianofite”. Sono presenti nel plancton e nel benthos degli ecosistemi marini e d'acqua dolce. Presentano notevole tolleranza a condizioni estreme di temperatura, illuminazione, disponibilità d’acqua e nutrienti, ed elevata adattabilità a una vasta gamma di condizioni. Molte specie di cianobatteri formano colonie, talvolta molto ampie, visibili anche a occhio nudo. Nel caso si verifichino le così dette “fioriture”, i cianobatteri possono formare ammassi galleggianti molto vistosi, detti schiume, di colore variabile dal verde al rosso, talvolta maleodoranti. Alcuni di essi possono produrre cianotossine con effetti sulla salute umana e sugli animali.

Alcuni cianobatteri possono produrre al loro interno delle tossine come ad esempio le microcistine, le nodularine, le anatossine, le saxitossine e le cilindrospermopsine che, alla morte della cellula, vengono liberate in acqua e possono dare problemi alla salute umana e degli animali, provocando ad esempio sintomi cutaneo-dermatologici, gastrointestinali e respiratori normalmente reversibili e solamente in casi più gravi, quando si è esposti a concentrazioni molto elevate, possono insorgere anche effetti sistemici. Gli effetti più gravi si possono avere soprattutto dall'ingestione di grandi quantità di acqua contaminata. Particolarmente a rischio sono i bambini piccoli, ma anche gli animali domestici, come ad esempio i cani.

  1. Per ingestione: Acque ad uso ricreativo (nuoto, surf, canottaggio ecc.), acqua potabile, cibo (prodotti ittici)
  2. Per inalazione: Aerosol durante l’attività ricreativa o lavorativa in acqua
  3. Per contatto: Attività ricreativa (nuoto, surf, canottaggio ecc.), lavoro

Eutrofizzazione, ovvero un eccesso di sostanze nutritive quali azoto e fosforo, e riscaldamento climatico sono considerati i due principali fattori responsabili della proliferazione dei cianobatteri nelle acque. Il potenziale di sviluppo dei cianobatteri è inoltre fortemente influenzato dai tempi di ricambio delle acque e dai processi di rimescolamento.

Il Laboratorio biologico dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima esegue il monitoraggio dei cianobatteri e delle eventuali tossine prodotte. Qualora si superi il valore d’allerta di 20.000 cellule per ml, il monitoraggio viene intensificato e la balneabilità comunicata sul sito "I laghi balneabili in Alto Adige". Il laboratorio comunica al sindaco i risultati del monitoraggio e qualora ci fosse un rischio per la salute dei bagnanti, il sindaco stesso provvederà ad adottare idonee misure di informazione, di prevenzione ed eventuali ordinanze sindacali di divieto temporaneo di balneazione.

Riferimenti legislativi e criteri per la sorveglianza dei cianobatteri:
Decreto del Ministero della salute del 19 aprile 2018 che modifica il Decreto Ministeriale del 30 marzo 2010

- Linee guida pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità nei Rapporti Istisan n. 14/20

1. Consulta lo stato di balneabilità del singolo lago.
2. Se vedi ammassi di alghe galleggianti o schiume evita di fare il bagno. Particolarmente sensibili sono i bambini piccoli.
3. Evita di far abbeverare gli animali domestici.
4. Consulta il medico qualora insorgano sintomi quali nausea, vomito, diarrea, dermatiti, febbre e problemi respiratori dopo il contatto con acque contaminate da cianobatteri.


La dermatite del bagnante

La dermatite del bagnante è una fastidiosa irritazione cutanea, provocata da minuscole larve del genere Trichobilharzia (le cercarie) che parassitano gli uccelli acquatici (soprattutto anatre, cigni, oche) e hanno come ospite intermedio le lumache acquatiche. Questi microscopici parassiti, liberati in acqua dalle lumache infette, cercano di penetrare, per errore, nella pelle dei bagnanti. Le cercarie vengono bloccate negli strati superficiali della pelle e muoiono, provocando però una fastidiosa reazione infiammatoria.

Ciclo vitale della cercaria:
1. le larve di cercaria (Miracidi) entrano nell'ospite intermedio (le lumache).
2. Nelle lumache le larve si sviluppano in cercaria e vengono liberate in acqua.
3. Il parassita liberato in acqua nuota alla ricerca dell'ospite definitivo (uccelli acquatici) per concludere il ciclo.
4. Gli uccelli acquatici liberano con le feci le uova di cercaria e riprende il ciclo.
5. Anche se gli esseri umani non sono gli ospiti definitivi delle cercarie, può accadere, che se le cercarie si imbattono in un bagnante, possono provare a penetrare nella sua pelle provocando la dermatite.

 

Ciclo vitale della cercaria (Fonte: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Ciclo vitale della cercaria (Fonte: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima).

Possono manifestarsi:

  • pizzicori, pruriti e bruciori sulla pelle
  • piccole pustole rosse
  • piccole vesciche.

I pizzicori, pruriti e bruciori sulla pelle possono manifestarsi già subito dopo essere entrati in contatto con l'acqua o anche svariati giorni dopo. I sintomi della dermatite del bagnante possono essere molto fastidiosi per le persone colpite ma di norma non costituiscono un serio pericolo per la salute.

  • lavarsi con acqua (corrente) subito dopo il bagno

  • asciugarsi strofinandosi energicamente subito dopo aver fatto il bagno, per allontanare le cercarie eventualmente adese

  • evitare di nuotare in acque basse e ricche di vegetazione, perché le cercarie si trovano per lo più in acque poco profonde in vicinanza della riva

  • usare creme resistenti all’acqua che impediscano la penetrazione della cercaria nella cute

  • NON somministrare assolutamente cibo alle anatre!

Non va assolutamente somministrato cibo alle anatre, poiché gli ospiti finali di questi parassiti (cercaria) sono gli uccelli acquatici e la regola principale da rispettare è: evitare di attirare le anatre nelle aree frequentate dai bagnanti e dare loro cibo! Questo è importante non solo per i bagnanti ma anche per gli uccelli acquatici e per l’intero ecosistema! Uccelli, pesci e altri abitanti degli ambienti lacustri trovano in natura cibo sufficiente e adatto alle loro esigenze.

Somministrare cibo agli animali nuoce alla loro salute e disturba l’equilibrio dell’ambiente!

È vietato il foraggiamento di tutti gli animali che vivono nell’acqua e vicino all’acqua (art. 54, comm.2 del DPP n.6 del 2008)!


Divieti di balneazione

In caso di inquinamento, dopo il primo superamento dei limiti previsti per i parametri microbiologici, il Laboratorio Biologico informa il Comune interessato circa l’esito sfavorevole del campione analizzato. L’area di balneazione interessata é sottoposta a divieto temporaneo di balneazione mediante emissione di ordinanza da parte del Sindaco del Comune. Il provvedimento di chiusura alla balneazione é revocato, sempre con ordinanza sindacale, solo dopo il primo esito analitico favorevole successivo all’evento di inquinamento.

Tutte le informazioni riguardanti la qualità delle acque di balneazione e gli eventuali divieti sono messe a disposizione, a cura del Comune, in ubicazioni facilmente accessibili, poste nelle vicinanze di ciascuna acqua di balneazione.
Nel corso della stagione balneare, i risultati del monitoraggio vengono aggiornati sul sito Web dell’Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima e sul Portale Acque del Ministero della Salute.

Divieti di balneazione - pitogramma

Classificazione acque di balneazione

I risultati del monitoraggio sono utilizzati non solo ai fini della tutela della salute umana, ma anche per la definizione di “classi di qualità”, conformemente a quanto stabilito dal decreto legislativo n. 116 del 30 maggio 2008.

Al termine di ogni stagione balneare, sulla base della serie di dati relativi alla stagione balneare appena conclusa e alle tre stagioni balneari precedenti, a ciascuna acqua di balneazione viene attribuita una classe di qualità. Sulla base dei valori dei parametri microbiologici Enterococchi intestinali ed Escherichia coli, le acque di balneazione sono classificate secondo quattro classi di qualità: scarsa - sufficiente - buona - eccellente.

Tale classificazione, basata secondo decreto su un calcolo statistico, ha validità fino all’inizio della stagione balneare successiva.

La normativa prevede, inoltre, che le acque di balneazione raggiungano almeno lo stato di qualità “sufficiente” a partire dalla stagione balneare 2015.

Info sulla qualità eccellente

Anche per l'anno 2022 tutti gli 8 laghi balneabili altoatesini hanno raggiunto la classe di qualità "eccellente".


Riferimenti normativi
:
La gestione delle acque di balneazione è regolata dalla direttiva europea 2006/7/CE, recepita dal decreto legislativo n. 116 del 30 maggio 2008 e dal relativo decreto ministeriale di attuazione del 30 marzo 2010, modificato con decreto del 19 aprile 2018.
Ulteriore normativa sulla tematica acqua

Contatto: Laboratorio biologico