Studi idrogeologici
L’istituzione delle aree di tutela dell’acqua potabile si basa sullo studio idrogeologico commissionato dal gestore dell’acquedotto ad un geologo abilitato alla libera professione. Gli studi sono diversificati a seconda che la fonte idrica sia già stata utilizzata prima dell'anno 2002 come stabilito nella Legge Provinciale del 18/06/2002, n. 8.
Per le sorgenti già utilizzate prima del 2002 gli argomenti da trattare nello studio idrogeologico e la maggior parte delle prescrizioni nelle singole zone sono definite nel Decreto del Presidente della Provincia 24/07/2006, n. 35 ed il geologo è tenuto a fissare solamente le prescrizioni relative alle profondità massima di scavo ammesse, al permesso di pascolo, all’allontanamento di acque meteoriche stradali, ai sistemi di preallarme ed eventuali prescrizioni particolari per sistemi di rischio per l’acqua sotterranea.
Per le fonti potabili di nuovo utilizzo il geologo deve stabilire, in uno studio idrogeologico più approfondito dal punto di vista delle indagini, tutte le prescrizioni da imporre all'interno nelle singole zone.
Per quanto riguarda i pozzi idrici potabili sia di nuova perforazione che per quelli già utilizzati prima del 2002 e situati in aree costituite da sedimenti sciolti è richiesta l’esecuzione di prove di pompaggio per la determinazione delle zone di tutela. Allo scopo il geologo dovrà compilare un modulo tecnico da allegare allo studio idrogeologico.
Servizi e modulistica
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Contatto: Ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche