Problemi e contromisure

Problemi

Problemi

Uno dei problemi più comuni nei laghi è l’eutrofizzazione, ovvero un'eccessiva disponibilità di nutrienti dovuto all’immissione di sostanze fertilizzanti, o a processi interni al lago. L’eutrofizzazione è quasi sempre causata dall’uomo: nutrienti (soprattutto nitrati e fosfati) giungono nei corpi idrici principalmente da scarichi o da aree agricole intensivamente fertilizzate. La conseguenza è una proliferazione di specifiche alghe, piante acquatiche e batteri (cianobatteri o alghe azzurre), che può causare diversi problemi per il corpo idrico:

  • intorbidimento dell’acqua;

  • carenza d’ossigeno sul fondo (dovuto alla decomposizione della materia organica), con conseguente diminuzione della fauna bentonica e aumento della mortalità dei pesci;

  • produzione di tossine da parte di alcune specie di cianobatteri;

  • odore e sapore dell’acqua sgradevoli;

  • disturbo delle attività ricreative dovuto a tappeti di piante e alghe;

  • proliferazione di lumache e altri molluschi acquatici (bivalvi) e zanzare.

Un altro problema dei laghi è l'acidificazione. Questo fenomeno è stato particolarmente evidente negli anni '80 e ora sta passando in secondo piano. Nonostante la diminuzione generale delle precipitazioni acide, gli effetti dell'acidificazione possono essere ancora osservati nei suoli e nei corpi idrici delle aree sensibili di alta montagna, dove la roccia rilascia lentamente le sostanze in grado di neutralizzare l’acidità.

Misure protettive: risanamento e restauro/ripristino

Per "risanamento" si intendono misure che allontanano gli inquinanti e nutrienti da un lago. Con "restauro/ripristino" si intendono invece le misure avviate direttamente sul corpo idrico. La scelta delle misure adatte è specifica e dipende dal tipo di problema di cui soffre il corpo idrico e richiede quindi un'analisi dettagliata della situazione generale. Misure non correttamente attuate possono essere inefficaci o, nel peggiore dei casi, portare a un deterioramento dello stato di qualità dei corpi idrici.

Informazioni riguardanti le contromisure intraprese per i laghi altoatesini si trovano nelle schede relative ai singoli laghi.

Le principali misure di risanamento e restauro nei laghi alto atesini comprendono:

 

Afflusso artificiale (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Afflusso artificiale (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

 

I fenomeni di eutrofizzazione dipendono fortemente dal ricircolo dell'acqua in un lago. Un afflusso di acqua fresca diluisce i nutrienti presenti, aiuta a mantenere bassa la temperatura del lago e migliora quindi la qualità dell'acqua.

 

Captazione degli afflussi (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Captazione degli afflussi (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

 

I sistemi di canalizzazione possono evitare lo scarico diretto di acque ricche di nutrienti. In alcuni casi, è anche opportuno captare le acque superficiali in modo che i nutrienti in eccesso non entrino affatto nel lago.

 

Aerazione (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Aerazione (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

 

Durante i mesi invernali l’ossigeno contenuto nell'acqua di molti laghi si riduce a causa della copertura di ghiaccio che ne impedisce lo scambio con l'atmosfera. Il ghiaccio limita anche la penetrazione della luce, essenziale per la produzione di ossigeno attraverso la fotosintesi. L’areazione artificiale può contrastare questo fenomeno.

 

Drenaggio (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Drenaggio (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

 

Il drenaggio delle acque profonde rimuove le acque ricche di nutrienti e povere di ossigeno dal lago, con conseguente miglioramento dell'ecosistema.

 

Dissabbiatura (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Dissabbiatura (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

 

I nutrienti immagazzinati nei sedimenti possono essere rimossi rimuovendo lo strato superficiale dei sedimenti con un'imbarcazione speciale. Questa misura può essere utilizzata anche per prevenire l’interramento dei laghi.

 

Fissazione dei nutrimenti (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Fissazione dei nutrienti (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

 

Per ridurre la concentrazione di nutrienti, come i fosfati, e contrastare così la comparsa massiccia di alghe e cianobatteri, può essere impiegata una sostanza che distribuita sulla superficie del lago sequestra i fosfati presenti sia nell'acqua sia nei sedimenti. I nutrienti sequestrati non sono più disponibili per la crescita di piante e alghe.

 

Barca falciatrice (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Barca falciatrice (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

 

Durante la crescita le piante acquatiche assorbono nutrienti dall’acqua e dai sedimenti e li immagazzinano nei loro tessuti. Per evitare il rilascio di nutrienti e l'impoverimento di ossigeno quando le piante muoiono in autunno, può essere utile sfalciare le piante acquatiche alla fine dell'estate.

 

Piantumazione (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Piantumazione (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

 

Durante la crescita le piante acquatiche assorbono nutrienti dall’acqua e dai sedimenti e sono quindi importanti competitori di alghe unicellulari e i cianobatteri per i nutrienti. Nei laghi in cui, per altri motivi, non cresce la vegetazione la piantumazione può contrastare l'eutrofizzazione.

 

Biotopo lago di Caldaro (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Biotopo lago di Caldaro (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

 

Il taglio dei canneti consente di eliminare i nutrienti dal sistema, come avviene con lo sfalcio delle piante acquatiche, e di creare habitat per diversi animali e piante; questo porta a un miglioramento degli habitat e a un aumento della biodiversità.

 

Rimozione carpe erbivore (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Rimozione carpe erbivore (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

 

La biomanipolazione si riferisce a misure che servono a controllare le catene alimentari. Un esempio è la rimozione delle carpe erbivore, che possono distruggere l'intera popolazione vegetale di un lago a causa della loro grande “fame” di piante acquatiche e aprire la strada alla crescita incontrollata di alghe unicellulari e cianobatteri.

 

Fascia di protezione (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)
Fascia di protezione (Foto: Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima)

 

Le fasce di protezione sono utili per gestire o per controllare le varie fonti di impatto ambientale mantenendole al difuori del bacino idrografico dei laghi.


Contatto: Laboratorio biologico