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Lotta agli incendi boschivi: sperimentati nuovi metodi

Nuovi sistemi nella lotta agli incendi boschivi sono stati sperimentati oggi (giovedì 7) all’aeroporto militare di Bolzano. I testi organizzati dalla Ripartizione provinciale Foreste puntano in primo luogo a combattere il fuoco originato dai fulmini, una casistica che si registra sempre più di frequente.

Una fase dell'esercitazione all'aeroporto di Bolzano (Foto USP/Pertl)
Solo nel 2004 oltre la metà degli incendi boschivi sono stati originati dalla caduta di fulmini, con la conseguenza di giornate intere necessarie per mettere il fuoco sotto controllo. “E la sorveglianza degli operatori forestali prosegue anche nel medio periodo per evitare l’insorgere di altri focolai”, spiega Stefano Minerbi, che si occupa di incendi boschivi all’interno della Ripartizione provinciale Foreste.

Per migliorare questa situazione si punta ad impiegare i nuovi sistemi testati oggi all’aeroporto militare di Bolzano, alla presenza dei rappresentanti della Ripartizione Foreste, del Corpo permanente dei vigili del fuoco, dei volontari dei vigili del fuoco, della Scuola provinciale di Vilpiano e del Nucleo elicotteri che staziona nello scalo bolzanino. L’esercitazione ha permesso di allestire una dimostrazione base del “Phos-Chek”, una miscelazione ritardante con schiumogeni – sostanze non nocive per il bosco e il terreno – di cui vengono riforniti i velivoli e che vengono distribuiti sull’area dell’incendio per scongiurare il ritorno delle fiamme. In tal modo si riduce il dispiegamento di uomini per l’attività di controllo e sorveglianza. L’intevento è stato testato anche da terra, con l’uso di lance atomizzatici e specifici contenitori portatili già in dotazione ai vigili del fuoco dell’Alto Adige.

All’aeroporto sono stati sperimentati diversi metodi di spargimento di questi mezzi, a cominciare dall’impiego dell’elicottero militare, per la prima volta quest’anno coinvolto nella rete nazionale delle strutture antincendio. Il test è servito anche per collaudare la collaborazione tra le varie forze di intervento nei casi di incendio boschivo e i piloti degli elicotteri in volo. “L’impiego di schiumogeni nella lotta agli incendi boschivi sta assumendo sempre maggiore importanza – spiega Minerbi - anche in considerazione dei frequenti casi in cui l’acqua non è sufficiente.” Nelle ultime stagioni, infatti, si registrano temporali anche in periodo non consueti, come ad esempio quest’anno in febbraio, con il rischio di incendi causa il terreno arido e che diventani tanto più problematici in quanto avvengono proprio quando gli specchi d’acqua sono ancora gelati. In tal senso lo schiumogeno si rivela un alleato preziosissimo per contribuire a spegnere le fiamme con l'uso di poca acqua.

pf