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Durnwalder visita l'innovativo sistema della diga di Ravedis (Pordenone)

Per vedere da vicino uno sbarramento all'avanguardia in Europa il presidente della Provincia Luis Durnwalder si è recato ieri pomeriggio (giovedì 28) sulla diga di Ravedis (Pordenone) con una delegazione della Ripartizione Opere idrauliche. "Il sistema interessante e innovativo di questo bacino è che oltre alla funzione di protezione l'infrastruttura può essere utilizzata anche per la produzione di energia e come bacino di deposito per l'agricoltura", spiega Durnwalder.

Durnwalder in visita all'infrastruttura di Pordenone
Assieme al presidente delle Province di Pordenone e Gorizia, Elio De Anna e Giorgio Brandolin, il presidente Durnwalder ha visitato l'unica infrastruttura del genere nello spazio alpino, costruita e gestita dal Consorzio di bonifica Cellina Meduna. Durnwalder e i tecnici provinciali competenti per i bacini montani hanno voluto verificare se un sistema come quello di Pordenone sia compatibile e applicabile anche per l'Alto Adige.

La novità principale consiste nella possibilità di diverso utilizzo della diga alta 95 metri: in primo luogo il bacino è in grado di contenere e controllare il flusso d'acqua in caso di alluvione del fiume Cellina, un affluente del Livenza, e quindi di tutelare adeguatamente la popolazione. In tempi "normali" l'infrastruttura punta a sfruttare altri due significativi utilizzi, quello di produzione di energia idroelettrica e quello di bacino di deposito per l'acqua necessaria in agricoltura.

"La possibilità di utilizzo multiplo dei bacini di contenimento antialluvione è di per sé già interessante, considerato che i vantaggi vanno oltre l'essenziale aspetto della protezione in tempi di crisi", ha constatato Durnwalder a Pordenone rilevando comunque che una simile costruzione è sicuramente impegnativa dal punto di vista finanziario e presuppone un calcolo dettagliato di quanto sia conveniente rispetto alle diverse funzioni che garantisce. "Una diga simile è interessante solo per grandi fiumi, come Isarco e Adige - ha aggiunto Durnwalder - in quanto garantirebbe di poter reagire in maniera adeguata nei casi di alluvioni di grandi dimensioni senza dover alzare gli argini dei fiumi".

pf