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Conclusi i primi interventi nel rio Gola ad Anterselva

Ina agosto in località S.Giuseppe di Anterselva erano precipitati nel rio della Gola circa 100.000 metri cubi di materiale franoso. I tecnici della Ripartizione opere idrauliche della Provincia hanno ora concluso la prima parte degli interventi di ripristino e consolidamento.

Una panoramica dell'andamento della frana e dell'area colpita
Solo grazie al pronto intervento delle squadre dei Vigili del fuoco locali e degli addetti dell'Ufficio provinciale sistemazione Bacini montani Est si era potuto evitare che la disastrosa frana causasse gravi danni alle persone, alle case ed ai campi. "La Provincia ha già investito 228mila € per le misure di primo intervento, ora concluse: abbiamo dovuto agire tempestivamente e in modo mirato per tutelare l'incolumità degli abitanti", spiega il presidente Luis Durnwalder, titolare delle competenze in materia. Così sono stati già innalzati e allungati gli argini, costruiti negli anni Settanta, del rio della Gola. Un nuovo bacino di contenimento per il materiale franoso, in quanto altri smottamenti sono preventivabili, sarà pronto nel 2006 con una spesa di 300mila €.

La frana di Anterselva, considerata straordinaria nel suo sviluppo, non interessa soltanto la Ripartizione Opere idrauliche: nelle ultime settimane anche esperti dell'Ufficio Idrografico provinciale, delle università di Trento e Padova e del CNR sono giunti sul posto per studiare nel dettaglio cause, andamento e zona dello smottamento. I risultati sono in fase di elaborazione. Di certo, tra i fattori che hanno contribuito allo staccarsi della frana, figura l'ondata di caldo che ha praticamente "levigato" la superficie del ghiacciaio sovrastante, non più capace quindi di trattenere la pioggia. La conseguenza è stata che l'acqua caduta a quota 2600 metri ha creato fenditure nella roccia lunghe chilometri e profonde fino a dieci metri, attraverso cui si è riversata a valle una incredibile quantità di materiale detritico.

pf

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