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Alberi in val Venosta: festeggiati i 20 anni del programma di rimboschimento

Con una festa sono stati celebrati oggi (venerdì 26) a Silandro i vent'anni del programma speciale per il rimboschimento della val Venosta. Un'area di 500 ettari è tornata verde con la messa a dimora di più di due milioni di nuovi alberi. Il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha ricordato che il programma si è concluso ma ora deve continuare la cura dei boschi.

Esattamente vent'anni fa la Giunta provinciale approvava la delibera sul progetto generale per un piano di lavoro volto al rimboschimento della val Venosta nel medio periodo, con particolare riferimento ai pendii spogli dell'alta valle: Mazia, Planol, Slingia e Vallelunga. Da allora più di cento forestali hanno lavorato ogni anno per realizzare il piano di rimboschimento. Milioni di ore di lavoro con risultati ragguardevoli: l'alta Venosta può ora contare su un'area di 500 ettari rinverdita con più di due milioni di nuovi alberi e con un sistema di 130 km di tubature per irrigare sette milioni di piante.

L'Ispettorato forestale di Silandro ha organizzato, per celebrare il ventennale del progetto, una festa a cui oggi (venerdì 26) è intervenuto il presidente Luis Durnwalder, competente per il settore forestale. Il coordinatore del programma speciale, Andreas Feichter dell'ispettorato, ha ripercorso le tappe degli interventi negli anni. Il presidente Durnwalder ha sottolineato che "le centinaia di forestali e tutti coloro che hanno partecipato al progetto possono oggi essere orgogliosi di quanto hanno fatto e del prezioso contributo che hanno assicurato contro l'erosione e le slavine e a favore della tutela ambientale e della cura del paesaggio". Concluso il programma, si tratta ora di conservare quanto raggiunto e di proseguire nella conversione della monocultura del pino nero, che non è una specie indicata per le zone della Venosta e che negli anni ha provocato problemi all'ambiente. Si punta a sostituirlo gradualmente per creare boschi misti con alberi più adatti al Monte Sole, come pino rosso, larice, frassino e roverella.

Il programma di rimboschimento della Forestale provinciale ha inoltre dato nuovo impulso alla diffusione del teleriscaldamento a biomassa e consentito di investire anche nella cura del paesaggio, con il ripristino di sentieri un tempo esistenti, la conservazione dei muri a secco, la cura delle caratteristiche "Waale" venostane e la promozione dei tetti di scandole sulle malghe. "Anche questo servizio dei forestali non va dimenticato", ha concluso Durnwalder.

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