News & Events
Primo esemplare di nutria identificato in Alto Adige
Si tratta di un animale appartenente alla famiglia dei miocastoridi. È stata ritrovata, morta, da un contadino nella fossa Stampfl di S.Maurizio, a Bolzano, e consegnata all’Ufficio Caccia e Pesca della Ripartizione Foreste. Fino ad oggi, in Alto Adige non era mai stata avvistata una nutria.
![](/img/lazy.gif)
Il primo esemplare di nutria (Myocastor coypus) identificato in Alto Adige è stato trovato ieri pomeriggio dall’agricoltore Thomas Springeth, di S.Maurizio (Bolzano), presso la fossa Stampfl. È la prima volta che un animale della famiglia dei miocastoridi viene avvistato nella nostra Provincia.
Habitat delle nutrie sono fiumi, laghi e paludi. L’animale raggiunge fino ai 65 cm di lunghezza, e pesa, in età adulta, tra gli 8 ed i 10 kg. Si tratta di una stazza simile a quella del castoro, dal quale tuttavia si differenzia per la coda curva ed a punta, lunga fino a 45 cm. I maschi sono in genere più grandi delle femmine. Le zampe posteriori dell’animale sono palmate tra le prime quattro dita, ed esso presenta anche degli incisivi tipici dei roditori. La pelliccia è di colore bruno-rossiccio.
Il corpo senza vita della nutria è stato consegnato dalla sig.ra Paula Thaler all’Ufficio Caccia e Pesca della Ripartizione Foreste. Sulla base della temperatura corporea è stato stabilito che l’animale era morto da poco: spetterà ad un’analisi veterinaria presso l’Istituto zooprofilattico stabilire le cause del decesso.
Come l’animale sia arrivato in Alto Adige è ancora poco chiaro. Originaria del Sudamerica, la nutria, condotta in Europa, e quindi in Italia, è stata destinata all’allevamento da pelliccia. Nel nostro Paese, essa ha trovato il suo habitat più congeniale nella pianura padana. Popolazioni numerose di nutrie sono dannose per le piante e gli animali autoctoni di un’area, e per gli argini dei fiumi: ecco perché vengono intraprese misure di contenimento della proliferazione di questi animali. La nutria non ama le temperature molto fredde e gli inverni rigidi: per questo motivo, non si è diffusa particolarmente nel resto d’Europa.
MC