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Laimer sul nuovo inceneritore a Bolzano

Sul nuovo inceneritore a Bolzano l'assessore provinciale all'Ambiente Michl Laimer interviene per chiarire alcuni passaggi importanti e replicare a quanto affermato sulla stampa dal neonato comitato. "Il coinvolgimento e la trasparenza nel progetto ci sono state, le emissioni rientreranno nei limiti prescritti e monitorate di continuo, la gestione dell'impianto dovrà essere pubblica."

L'assessore provinciale Michl Laimer ricorda che i passi per la realizzazione di un impianto di incenerimento per i rifiuti urbani e per la valutazione degli impatti ambientali sono due, il Piano gestione rifiuti e la Valutazione di impatto ambientale del progetto preliminare: "Entrambi i documenti con i loro contenuti sono stati ampiamente pubblicati e divulgati in tutte le forme possibili, compresi i media locali e nazionali, già a partire dal 2003." Sia per quello che riguarda il piano gestione rifiuti che per quello che riguarda lo studio VIA dell’inceneritore la Giunta comunale ha inviato alla Provincia una delibera con le proprie osservazioni. In entrambi i casi il parere del Comune è stato positivo. Il Piano gestione rifiuti è stato presentato in commissione Ambiente del Comune di Bolzano e il progetto del nuovo inceneritore è stato presentato alla Giunta Comunale. Il piano provinciale è stato pubblicato è associazioni come WWF, Heimatpflege e Legamabiente hanno espresso un loro parere. 

Anche la qualità delle emissioni è stata ampiamente discussa: nel 2001 il Comune di Bolzano ha presentato alla cittadinanza gli esiti di uno studio sul rischio sanitario ambientale elaborato dall’Università di Trento, dal Politecnico di Milano e dall’Istituto Mario Negri sulle emissioni dell’inceneritore. "L’esito di questo studio - ricorda Laimer - è che il livello di emissioni è decisamente inferiore al valore di fondo riscontrato nell’area di riferimento." Lo studio è stato preso come base per la determinazione della qualità delle emissioni del nuovo inceneritore nell’elaborazione del nuovo Piano gestione rifiuti nel 2004, dove la Giunta provinciale ha chiarito che "per garantire i risultati ambientali dello studio del Politecnico è indispensabile che il nuovo inceneritore abbia qualità di emissioni a livelli paragonabili agli attuali". Questa affermazione è stata ripresa poi nella VIA dell’inceneritore, spiega Laimer, e sono stati fissati limiti inferiori ai livelli di emissioni attuali. 

Riguardo all'emissione di diossine va osservato che l’Eco Research, all’avanguardia in Europa negli studi sulle diossine, ha stabilito nel 2005 che l’influenza delle emissioni dell’inceneritore di Bolzano è del tutto irrilevante anche sulle persone che lavorano nell’impianto stesso. Per ridurre tali emissioni l’UE ha introdotto nel 2000 un limite pari a 1/100 dello standard emesso dagli inceneritori (0,1 nanogrammi/m³). Già per l’impianto di allora e, a maggior ragione con i limiti imposti nell’ambito della VIA, per l’impianto futuro l’emissione effettiva per le diossine sarà pari 1/100 (0,01 nanogrammi/m³) dell’attuale limite, senza differenze rispetto allo studio dell’Eco Research. Laimer specifica che sarà poi attivato, per garantire il rispetto dei limiti, il monitoraggio delle emissioni. L’impianto di Bolzano - il primo in Italia ad avere un sistema di campionamento continuo per le diossine - sarà dotato di questo sistema e renderà disponibili le misurazioni in Internet. 

L'assessore chiarisce che la capacità massima (130.000 ton/anno) è stata definita in piena trasparenza da un gruppo di lavoro istituito dal Comune di Bolzano (con tecnici della Provincia, dell’Eco Center, del Comune e tecnici suggeriti da Legambiente). "Le 130.000 t/anno partono dal presupposto che le attuali quote di raccolta differenziata vengano potenziate e che alla quantità di rifiuti urbani ora destinati allo smaltimento vengano sottratte ancora almeno 20.000 t/anno di rifiuti." 
Laimer precisa infine che non corrispone al vero che la Provincia intende affidare la gestione a una multinazionale che coprirà in parte gli oneri della costruzione: la gestione dell’impianto dovrà essere pubblica. "La scelta di questo modello di gestione, che ricalca il modello proposto dall’attuale gestore ovvero gestione senza utili, persegue la massima garanzia per la salute della popolazione e dell’ambiente. In questo modo il gestore investe in qualità dell’impianto anziché in utili." Le tariffe applicate consentiranno di garantire una copertura dei costi di una struttura che si cercherà di rendere funzionale e moderna anche sul piano estetico.

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