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Gli studenti ripuliscono il biotopo di Millan a Bressanone

Sacchetti dei rifiuti, cassette di birra, bottiglie e lattine, addirittura sanitari da bagno con mattonelle sono stati recuperati oggi (giovedì 30) a Bressanone nel biotopo di Millan dagli studenti della prima classe del liceo pedagogico, che hanno effettuato un'operazione di pulizia dell'area verde con gli operai della Ripartizione provinciale Opere idrauliche. È stata una preziosa lezione di biologia.

Gli studenti con il bottino della loro opera di pulizia
Attualmente gli operai della Ripartizione provinciale Opere idrauliche sono al lavoro nella zona di Bressanone per ripulire gli argini dell'Isarco da alberi, cespugli e materiale che potrebbero costituire un pericoloso ostacolo nei casi di piena. Durante i lavori si è potuto purtroppo constatare che molte persone scambiano ancora l'Isarco per una discarica, sottolineano i tecnici addetti alla sistemazione dei bacini montani: basti dire che negli ultimi giorni sono stati recuperati tra i 50 e i 60 sacchi di rifiuti di varie dimensioni e del più disparato contenuto, oltre a ferrovecchio e a un carrello per la spesa. 

L'azione di pulizia è proseguita questa settimana nel biotopo di Millan, dove gli operai provinciali hanno potuto contare sulla fattiva collaborazione degli studenti del liceo pedagogico di Bressanone. Attraverso l'insegnante di biologia Andreas Declara il biologo della Ripartizione, Peter Hecher, ha attivato il contatto con i ragazzi che si sono subito dichiarati entusiasti di partecipare all'azione. Da un lato hanno contribuito concretamente alla pulizia dell'area verde e dall'altro hanno sperimentato una lezione di biologia molto speciale. Martedì scorso si sono messi all'opera i ragazzi di una quinta classe, oggi (giovedì 30) è stato il turno degli studenti della seconda. E il lavoro proseguirà con un'altra classe.

Oltre alla pulizia del biotopo da cespugli, rifiuti ed erbacce, l'intervento degli operai provinciali ha permesso di rivilitalizzare stagni che costituiscono uno spazio vitale per la fauna della zona. Parallelamente, 300 metri più a sud, la Ripartizione Opere idrauliche ha fatto rinascere anche un vecchio braccio dell'Isarco che si rivelerà molto utile come riparo per i pesci nei casi di piena. Va infine sottolineato che l'area per questo progetto di rinaturalizzazione è stata messa a disposizione da privati.

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