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A Roma discusso un disegno di legge delle Regioni contro la coltivazione di OGM

Su invito dell'assessore provinciale all'agricoltura Hans Berger , a Roma oggi, mercoledì 3 maggio, i rappresentanti delle Regioni contrarie alla coltivazione di organismi geneticamente modificati OGM hanno discusso un disegno di legge unitario che ha quale obiettivo il divieto assoluto della stessa. Si tratta di un primo passo, così Berger, in attesa di un quadro giuridico chiaro a livello comunitario e statale.

Si tratta di una regolamentazione transitoria in attesa delle misure comunitarie e statali sull'impiego di OGM.
Qualora non fosse più ammissibile il divieto di coltivazione, allora in un secondo passo il progetto provinciale prevede che le Regioni, facendo riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale, in caso di necessità, possano disciplinare la coesistenza tra le tipologie di impianti OGM, convenzionali e biologici, confermando il divieto di coltivazione OGM nelle zone da cui provengono prodotti con denominazione di origine controllata, oppure in zone a coltivazione biologica e in aree sottoposte a tutela, come i parchi naturali. 
In tal modo, come spiega l'assessore  Berger, nel caso dell'agricoltura altoatesina strutturata in aree limitate, sarebbe possibile individuare cosiddette aree cuscinetto fra tipologie di coltivazione in maniera da non consentire in pratica coltivazioni di OGM, benchè esse, secondo le indicazioni comunitarie, non potranno essere sostanzialmente vietate.
Per evitare una situazione caotica in assenza di regolamentazioni precise, in qualità di coordinatore supplente, l'assessore provinciale all'agricoltura Hans Berger ha chiesto che il disegno di legge, discusso oggi a livello di funzionari amministrativi delle Regioni contrarie agli OGM, sia posto all'ordine del giorno della prossima riunione dei referenti politici per l'agricoltura delle Regioni italiane in programma per gli inizi del prossimo mese di giugno.
Il tema quindi dovrebbe essere trattato in sede di Conferenza Stato-Regioni sotto la guida del nuovo ministro all'agricoltura.

SA