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L'ass. Laimer: “Un paesaggio culturale da guardare e conservare”

È quello altoatesino secondo l’assessore all’Ambiente, che ha fatto il punto quest’oggi, in una conferenza stampa ospitata nella nuova sede dell’Assessorato in via Renon, a Bolzano, sui risultati di dieci anni di incentivi al paesaggio culturale. Insieme a lui, il direttore dell'Ufficio Parchi naturali Artur Kammerer, Joachim Mulser dell'Ufficio Ecologia del paesaggio, ed il presidente dello Heimatpflegeverband Peter Ortner.

"Paesaggio da guardare e conservare"

Incentivare la tutela del paesaggio culturale significa garantire non solo la conservazione di un paesaggio unico, con la flora e la fauna che lo abitano, ma anche della cultura ad esso legata, delle tradizioni locali, ed infine di capacità artigianali che altrimenti andrebbero perse”: così l’assessore all’Ambiente Michl Laimer spiega la motivazione alla base delle incentivazioni per la tutela della natura e del paesaggio. Per questo fin dagli anni ’70 vengono concessi contributi per la conservazione di elementi tradizionali, come muri a secco, tetti in scandole e paglia, steccati in legno, canali d’irrigazione e mulini, e dagli anni Novanta vengono assegnati i premi incentivanti le coltivazioni seminaturali, quali prati magri, prati alberati con larici e prati da strame.

Significativi sono i numeri esposti questa mattina, nella conferenza stampa dedicata dall’ass. Laimer agli incentivi per il paesaggio ed ospitata nella nuova sede dell’Assessorato in via Renon a Bolzano, dal direttore dell’Ufficio Parchi naturali Artur Kammerer e da Joachim Mulser, dell’Ufficio Ecologia del Paesaggio: dal 1995 al 2005 sono stati elargiti quasi 30 milioni € in contributi, per un totale di quasi 10.000 domande, la maggior parte delle quali (poco più di 4.000) per la conservazione di steccati in legno. Ammontano a più di 15 milioni €, invece, tra contributi provinciali e contributi UE, i fondi messi a disposizione per i premi incentivanti nello stesso decennio.  “Dal 1999, infatti”, ha spiegato l’ass. Laimer, “i premi sono stati inseriti nelle misure UE di sostegno allo sviluppo rurale”. “Essi”, ha specificato il dott. Mulser, “sono in sostanza degli indennizzi che si danno ai contadini che rinunciano a colture intensive per quelle estensive, al fine di bilanciare sia la perdita di guadagni che gli sforzi lavorativi maggiori". "Cosa sarebbero i nostri prati senza le malghe? O i prati d'Armentara senza i larici?", ha aggiunto il dott. Kammerer: "Gli elementi culturali del paesaggio sono importantissimi dal punto di vista estetico, di conservazione degli habitat naturali ed infine anche di trasmissione del sapere”. Ecco perché la Rip. Natura e Paesaggio promuove anche l’organizzazione di corsi per apprendere le tecniche di conservazione e manutenzione degli elementi culturali. Ed ecco perché preziosa è la collaborazione con lo Heimatpflegeverband. Il presidente Peter Ortner ha confermato oggi che “presso l’associazione lavorano 16 esperti, persone di grande esperienza che mettono a disposizione le loro conoscenze dei contadini che vogliono conservare un vecchio tetto, ristrutturare uno steccato, riattivare un mulino: ed in questo modo preziose competenze non vengono erse, ma vanno trasmesse ai giovani”. L’anno scorso, sono stati ben 732 gli oggetti risanati.

Il paesaggio culturale è un bene prezioso, da conservare e tutelare”, ha concluso l’ass. Laimer: “Invito quindi tutti coloro che quest’estate si muoveranno a piedi o in bicicletta tra i nostri boschi e prati a guardare con attenzione ciò che li circonda, che è frutto di grande attenzione e sforzi di tutela”.

MC

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