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L’ass. Laimer rimanda al mittente la bandiera nera di Legambiente

L’assessore provinciale all’Ambiente respinge con forza l’attribuzione della bandiera nera di Legambiente, nel rapporto annuale fatto dalla Carovana delle Alpi, alla politica dei rifiuti altoatesina: “È un’offesa non solo per l’esemplare gestione dei rifiuti da parte dell’APPA, dei servizi ambientali , dei Comuni e delle Comunità comprensoriali, ma anche un colpo basso a tutti i cittadini altoatesini che gestiscono consapevolmente i rifiuti prodotti”. In particolare, Legambiente aveva criticato la realizzazione del nuovo inceneritore, “una critica”, spiega l’ass. Laimer, “assolutamente non fondata, frutto di informazioni carenti, incompetenza ed arroganza”.



Secondo l’assessore all’Ambiente Michl Laimer, la politica dei rifiuti della Provincia è improntata fin dall’origine alla sostenibilità: “In base al principio guida della separazione dei rifiuti, l’Agenzia provinciale per l’Ambiente - APPA  ha invitato da sempre i cittadini altoatesini ad un comportamento corretto e consapevole, dal punto di vista ambientale, nella gestione dei rifiuti. D’altra parte, l’APPA si è anche assunta la responsabilità della gestione dei rifiuti rimanenti”.

L’educazione alla raccolta differenziata, alla riduzione dei rifiuti ed all’uso consapevole di risorse esauribili è stata proposta con diverse iniziative già ai piccoli delle scuole materne ed elementari, i quali sono stati portati a confrontarsi anche con gli effetti negativi dell’eccesso di consumi. “A questo proposito”, spiega l’ass. Laimer, “abbiamo portato in tutto l’Alto Adige la mostra itinerante Meno vale di più. E lo stesso slogan ha accompagnato diverse iniziative destinate anche agli adulti, affinché riflettano criticamente sul significato del consumo e della produzione dei rifiuti”. Questa campagna ha avuto successo, in quanto “i cittadini altoatesini dimostrano di apprezzare iniziative di sostenibilità ambientale quali l’assegnazione del marchio ambientale ai negozi alimentari, il mercatino dell’usato Trend in internet, il servizio di riparazioni online Exnovo, ed in questo modo contribuiscono concretamente alla riduzione dei rifiuti”. All’insegna dello slogan “Trend – Consumo intelligente", gli altoatesini vengono quindi spronati a ridurre i rifiuti nella quotidianità, a rinunciare ad imballaggi ingombranti, ad assumere uno stile di vita più consapevole in questo senso.

Anche gli investimenti realizzati da Provincia, Comunità comprensoriali e Comuni in impianti di riciclaggio, isole ecologiche e strutture simili contribuiscono, secondo l’ass. Laimer, ad indirizzare la politica provinciale dei rifiuti sui binari desiderati. Insieme al principio di causalità, in vigore da anni (“chi inquina paga“), ed alla grande consapevolezza ambientale degli altoatesini, la quantità di rifiuti destinata alla termovalorizzazione è stata ridotta ad un valore esemplare a livello italiano, pari cioè a 220 kg per persona. Con l’introduzione della raccolta dell’organico, tale valore si abbasserà fino a 200 kg, mentre tutto il resto finisce, grazie alla sensibilità ed all’impegno degli altoatesini, nei raccoglitori della raccolta differenziata per carta, vetro, metalli e plastica.

Anche in relazione al progettato termovalorizzatore, l’ass. Laimer respinge con forza le critiche di Legambiente: “In Alto Adige non ci occupiamo solo della riduzione dei rifiuti, ma anche del loro smaltimento, e questo concretamente e non solo a parole, come avviene altrove”. La capacità programmata di 130.000 tonnellate è realistica, e calcolata sul previsto aumento dei rifiuti residui fino al 2030, e questo anche se la percentuale di residuo è davvero bassa. “Inoltre”, aggiunge ancora Michl Laimer, “l’energia prodotta dall’impianto sarà usata per il teleriscaldamento di diverse abitazioni a Bolzano e per la fornitura di energia elettrica”. Questo porterebbe quindi come effetto collaterale una riduzione di emissioni di CO2.

Le 130.000 tonnellate destinate allo smaltimento scaturiscono da un documento elaborato da un gruppo di lavoro insediato dal Comune di Bolzano. Per l’occasione il Comune si rivolse proprio a Legambiente nazionale, che indicò il dott. Marco Ricci e il dott. Enzo Favonio quali esperti in tema di raccolte differenziate. Il documento sottoscritto anche da questi ultimi prevede un incremento dove possibile delle raccolte differenziata delle frazioni secche (cartone, carta, metalli, vetro) e l’introduzione a livello provinciale di una effettiva raccolta dell’organico.

Circa i livelli di raccolta differenziata, il trend è crescente e non in calo. Nell’ultimo anno si è passati da ca. 70.000 a ca. 80.000 tonnellate per un totale di raccolta differenziata, pari al 44%. Le quote di raccolta differenziata sono riconosciute a livello nazionale dal CONAI. Il comune di Bressanone viene citato spesso tra i comuni "ricicloni" per le elevate raccolte differenziate dei carta e cartone, e la provincia di Bolzano ha ricevuto nel 2005 dal consorzio metalli il premio per essere la provincia con le maggiori quote di raccolta differenziata di metalli. Per quello che riguarda le singole frazioni destinate all’effettivo riutilizzo, esse mostrano valori stabili per quello che riguarda le frazioni secche (carta, cartone, vetro e metalli), che si assestano su livelli tra il 70 e l’85%. Mentre, in virtù anche degli effetti del piano gestione rifiuti, che prevede una sanzione per i comuni che non raggiungono gli obiettivi minimi di raccolta differenziata, i livelli di raccolta di organico sono pressoché raddoppiati passando dal 11% al 25 % attuale.

Dati, questi, che parlano davvero chiaro.

MC