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Regioni sugli ogm: coesistenza impossibile

Da una serie di Regioni italiane l'assessore provinciale Hans Berger ha ottenuto oggi (7 novembre) a Firenze il sostegno alla linea di mantenere l'agricoltura il più possibile lontana dagli ogm. "L'UE prescrive la coesistenza degli organismi geneticamente modificati con le coltivazioni convenzionali e biologiche, ma nella pratica la regola si dimostra inattuabile sul piano regionale", ha sottolineato Berger.

L'assessore Berger coordina attualmente le Regioni italiane nella questione della coesistenza delle coltivazioni agricole e oggi a Firenze (si veda comunicato USP 5444) ha partecipato alla tavola rotonda delle Regioni sulla problematica degli ogm. "Dai lavori è emerso che la gran parte delle Regioni considera praticamente impossibile poter regolamentare in modo sensato la coesistenza delle diverse coltivazioni", riferisce Berger dalla Toscana. Cresce nel frattempo la resistenza regionale contro il vincolo di coesistenza dettato da Bruxelles, "una prescrizione che non solo mette in discussione il principio di sussidiarietà, ma va chiaramente contro i desideri dei consumatori", spiega l'assessore provinciale.

A Firenze le Regioni si sono accordate con il Governo sui prossimi passi da compiere in materia, stante anche l'attuale vuoto legislativo a seguito della sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il divieto statale agli ogm: "Per superare l'impasse si è deciso che al più presto le Regioni, lo Stato e gli esperti scientifici elaboreranno congiuntamente un regolamento quadro in tema di coesistenza, che in primo luogo dovrà disciplinare le responsabilità tra le Regioni", chiarisce Berger. In attesa di questa cornice normativa l'assessore intende regolare la materia in Alto Adige con una legge transitoria che prevede il divieto di utilizzare sementi geneticamente modificate. Lo specifico disegno di legge sarà discusso da domani (9 ottobre) in Consiglio provinciale.

"Ma anche in futuro per l'agricoltura altoatesina gli ogm saranno tabu", anticipa Berger. Già il fatto che per tutelare i prodotti di qualità dovrà essere garantita una ampia zona cuscinetto che separi la superficie a coltivazione convenzionale o biologica da quella a coltivazione ogm, rende quest'ultima in Alto Adige praticamente irrealizzabile, considerata la microstruttura del sistema agricolo altoatesino.

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