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Acqua potabile, ecco le nuove aree di tutela

L'acqua è destinata a diventare una risorsa sempre più preziosa, anche in Alto Adige. Per questo motivo la Provincia Autonoma di Bolzano ha elaborato un piano di tutela idrica che prevede l'istituzione di tre zone di tutela relative a sorgenti e pozzi. L'iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa dagli assessori provinciali Michl Laimer e Hans Berger.

Gli assessori Hans Berger e Michl Laimer hanno predisposto le nuove zone di tutela per l'acqua potabile
"L'acqua è vita". Questo il motto che ha spinto la Provincia Autonoma di Bolzano a istituire della aree di tutela dell'acqua potabile, e a lanciare una campagna di sensibilizzazione. "In Alto Adige - ha spiegato l'assessore Laimer - ci sono circa 1.700 sorgenti e 100 pozzi che consentono di disporre di una rete di distribuzione dell'acqua potabile. Per offrire una tutela preventiva di queste risorse idriche bisogna da un lato far capire quanto gravi siano le conseguenze dell'inquinamento e dello spreco dell'acqua, e dall'altro predisporre degli strumenti adeguati. Il piano che abbiamo elaborato è stato preparato in accordo con i proprietari dei terreni interessati. "Al centro della nuova regolamentazione della materia - ha sottolineato l'assessore Berger - c'è l'indicazione di tre zone di tutela, per un totale di circa 50mila ettari di terreno, solamente 3mila dei quali sono a tutt'oggi destinati a scopo agricolo. 2.700 ettari sono ricompresi nella zona I, i restanti 300 nella zona II".

Nella zona I, situata tra i 10 e i 15 metri di distanza dalla sorgente, sono consentite esclusivamente le attività finalizzate alla captazione e alla distribuzione dell'acqua, mentre nella zona II, che comprende le immediate vicinanze dell'area di captazione, si punta a prevenire la contaminazione biologica e batteriologica. "Le misure di tutela per quanto riguarda questa zona - ha spiegato il direttore dell'Ufficio provinciale gestione risorse idriche Wilfried Rauter - prevedono limitazioni in materia edilizia e restrizioni delle attività agro-forestali, come ad esempio il divieto di concimazione con liquami di origine animale". Decisamente più blande le misure previste nella zona III, per la quale l'obiettivo è quello di prevenire la contaminazione del suolo da sostanze inquinanti difficilmente degradabili, e il deterioramente delle risorse idriche.

"I contadini - ha concluso l'assessore provinciale all'agricoltura Hans Berger - hanno un ruolo fondamentale nella tutela delle risorse idriche, e devono comprendere quanto sia importante la loro assunzione di responsabilità per fare in modo che l'acqua potabile rimanga un bene a disposizione di tutti". La legislazione provinciale prevede comunque degli indennizzi a favore dei proprietari fondiari coinvolti, ogni qualvolta le misure di tutela comportino restrizioni all'uso agro-forestale del suolo, oppure generino costi aggiuntivi.

mb