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Quasi completamente risanata la "Collina Pasquali" a Bolzano Sud

Nell'ambito di un sopralluogo svoltosi questo pomeriggio (martedì 3 luglio) a Bolzano Sud il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, e gli assessori provinciali Florian Mussner (lavori pubblici) e Michl Laimer (ambiente) in presenza di vari tecnici e dell'ass. ai lavori pubblici del Comune di Bolzano, Stefano Pagani, si sono informati sullo stato di avanzamento dei lavori di risanamento alla discarica"Collina Bolzano Sud" che dovrebbero concludersi entro l'anno.

Sopralluogo alla ex Collina Pasquali a Bolzano Sud

Secondo i programmi i lavori di risanamento alla cosiddetta "Collina Pasquali", avviati nel marzo 2006, dovrebbero essere ultimati entro l'autunno 2007. Come ha precisato il presidente della Provincia Luis Durnwalder si conta con una conclusione lavori prima del Natale di quest'anno.
I costi complessivi a carico della Provincia ammontano a circa 1,5 milioni di Euro. Infatti, i costi effettivi per il risanamento si aggirano attorno ai 12 milioni di Euro. Il terreno che si renderà disponibile dopo il risanamento verrrà ceduto all’ associazione di imprese locali "Oberosler Cav. Pietro-Cosbau-Ladurner", vincitrice della gara d'appalto europea, che esegue i lavori. Da questa cessione la Provincia ricaverà circa 9,6 milioni di Euro. La Giunta provinciale ha deciso di vendere il terreno bonificato all'impresa aggiudicataria dei lavori al fine di contenere i costi della bonifica. Il terreno era stato venduto alla Provincia nel 2004 dal Comune di Bolzano, che non era in grado di assumersi gli elevati oneri di bonifica della discarica che per legge spettava al proprietario.
Come ha sottolineato l'assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, il metodo adottato, su suggerimento del presidente Durnwalder, per il finanziamento della bonifica, può essere considerato esemplare; infatti in futuro bisogna evitare che interventi simili siano a carico esclusivo della mano pubblica con costi troppo onerosi. Durnwalder a tal proposito ha espresso una valutazione positiva sulla collaborazione posta in essere fra pubblico e privato che ha portato ad ottimi risultati. Come ha sottolineato l'assessore provinciale all'ambiente, Michl Laimer, con questa soluzione coordinata si è potuto garantire la prossima messa a disposizione di una nuova zona produttiva vicino alla città ed ai collegamenti viari MeBo e A22 ma soprattutto la tutela dell'acqua potabile di Bolzano, che per il 99 per cento è captata dalla falda.

Aperta dal Comune nel 1950 come discarica speciale per materiale inerte proveniente da demolizioni e scavi la "Collina Bolzano Sud" fu utilizzato fino agli anni '90 senza tuttavia che venissero adottate le misure di tutela dell’ambiente che la  normativa tecnica attuale renderebbero necessarie, come ad esempio impermeabilizzazione del fondo, intercettazione del percolato. Su un areale di circa 2,3 ettari all’interno dell'attuale zona artigianale omonima sulla sponda orografica sinistra dell’Isarco (nelle vicinanze dell'odierno svincolo autostradale) furono depositati materiali inerti, scorie provenienti dalle fabbriche della zona industriale di Bolzano ed altri rifiuti speciali; gli ultimi depositi vennero effettuati negli anni 1989/90 sotto forma di materiale inerte proveniente dagli scavi eseguiti per la realizzazione dell’impianto di compostaggio.
La "Collina" che nel frattempo veniva chiamata "Pasquali" per il nome dell'allora assessore provinciale all'ambiente Giorgio Pasquali, crebbe fino a toccare l'altezza di 34 metri ed il volume di circa 305.000 metri cubi.
Secondo la documentazione raccolta in seguito ad analisi compiute la "collina", come riferisce il direttore dell'Ufficio impianti di smaltimento rifiuti, Georg Simeoni, si componeva di 5.000 metri cubi di materiale pulito, di 171.000 metri cubi leggermente inquinato, di 120.000 metri cubi con inquinamento medio, di 8.500 metri cubi fortemente inquinato e di 600 metri cubi di rifiuti pericolosi. 
Il consorzio d'imprese locale "Oberosler-Cosbau-Ladurner", vincitore della gara d'appalto europea, sta svolgendo i lavori di bonifica in base al progetto esecutivo stilato per conto dell'Assessorato ai lavori pubblici dallo studio tecnico "H&T" dell'ing. Martin Weiss. IL coordinamento dei lavori è seguito dal Dipartimento lavori pubblici e dall'Ufficio impianti di smaltimento rifiuti e dall'Ufficio gestione rifiuti della Provincia. L'obiettivo è la bonifica totale del terreno. Il progetto di risanamento prevede l’asportazione totale della collina tramite la selezione del materiale che viene smaltito a seconda del suo grado di inquinamento.
Fino ad oggi come ha ricordato Simeoni è stato smaltito circa il 66 % della collina. Nei bacini dell’ex discarica di Castelfirmiano è stato portato e depositato in apposite vasche impermeabilizzate il 58 % del materiale (con grado minimo di inquinamento e parte del materiale mediamente inquinato dopo apposita separazione ed analisi di controllo) ovvero circa 177.000 metri cubi di materiale, mentre l’ 8 % (materiale molto inquinato soprattutto da idrocarburi policiclici aromatici IPA, presente negli strati più elevati, che all'inizio si pensava ammontasse al 25 per cento del totale come ha riferito l'ing. Weiss) è stato esportato in discariche in Germania avvalendosi esclusivamente di trasporto ferroviario. Attualmente restano circa 104.000 metri cubi di materiale da trattare ovvero uno strato di circa 4-5 metri. La collina, infatti, è quasi completamente sparita. Come ha detto l'ing. Martin Weiss il materiale trattato giornalmente ammonta a circa 2.000 metri cubi. Le quantità del materiale inquinato e il suo grado di inquinamento stimate nella fase progettuale sono state confermate nella fase esecutiva.
Durante l'esecuzione dei lavori con stazioni di rilevamento viene costantemente monitorata l'aria (sia nelle vicinanze della collina che alla stazione ferroviaria) e l'acqua di falda. I rilevamenti finora eseguiti non segnano nessun peggioramento della qualità dell’aria né dell’acqua di falda. Come ha ricordato l'ass. provinciale all'ambiente Michl Laimer
I lavoratori impegnati nel cantiere sono protetti, mediante opportuni dispositivi di sicurezza nei confronti di potenziali pericoli per la loro salute.

SA