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Ass. Laimer e Mussner: Nuovo termovalorizzatore di Bolzano scelta giusta

La realizzazione del nuovo termovalorizzatore a Bolzano Sud è stata definita dagli assessori provinciali Michl Laimer (ambiente e energia) e Florian Mussner (lavori pubblici) la scelta giusta. Le motivazioni di questa scelta si fondano su dati tecnici avvalorati da importanti istituti di ricerca. Alcuni di essi sono stati illustrati dal direttore dell'Agenzia per l'ambiente, Luigi Minach, mentre le caratteristiche del nuovo impianto sono state spiegate da Georg Simenoni, direttore dell'Ufficio impianti smaltimento rifiuti della Provincia. Presenti anche l'ass. Klaus Ladinser del Comune di Bolzano ed il Guido Macaccaro, primario della medicina del lavoro dell'Ospedale di Bolzano.

Il nuovo termovalorizzatore brucerà più rifiuti eda avrà minori emissioni inquinanti (FOTO:USP/Pertl)

Il nuovo termovalorizzatore, la cui costruzione è stata voluta dalla Giunta provinciale, secondo quanto previsto dal Piano provinciale rifiuti provvederà a trattare il rifiuto residuo di tutti i Comuni dell'Alto Adige; pur trattando pìù rifiuti produrrà minori emissioni. Ogni anno in provincia di Bolzano vengono prodotti circa 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti (circa 400 chili pro capite); dei rifiuti domestici prodotti annualmente 110.000 tonnellate, ovvero il 47 per cento, sono costituiti da rifiuti riciclabili, mentre il 53 per cento, ovvero 118.000 tonnellate sono rifiuti residui che è necessario trattare. Tra le varie opzioni per trattare i rifiuti residui quella migliore, dal confronto con altre tipologie di impianti, la migliore risulta essere quella dell'inceneritore abbinato alle discariche (gestite secondo le normative europee) dove vanno depositati i residui finali della lavorazione. I dati, come ha spiegato Luigi Minach, direttore dell'APPA, evidenziano come la raccolta differenziata registri un incremento costante di circa il 3 per cento annuo e dal 40,6 per cento del 2004 (anno di approvazione del Piano gestione rifiuti) sia passata al 46,3 per cento nel 2006 con un trend in aumento.
Il nuovo termovalorizzatore che verrà a costare 98,448 milioni di Euro, dovrebbe essere pronto per la metà del 2010 (entro il 2011 come da contratto), trattare 130.000 tonnellate di rifiuti all'anno e produrre 16 MW di energia elettrica e 30 MW di energia termica. Deve essere costruito perchè deve sostituire il vecchio inceneritore in funzione da 19 rispettivamente 15 anni, età fisiologica per tali impianti che altrimenti comportano notevoli spese di manutenzione. In tal modo sarà garantita la continuità del servizio.
Gli assessori provinciali Michl Laimer e Florian Mussner sono convinti che la tecnologia prescelta per il nuovo termovalorizzatore sia la migliore disponibile al momento attuale e che la sua realizzazione sia una misura necessaria e valida (abbinata alle iniziative di raccolta differenziata e di contenimento della produzione di rifiuti, che non ha una ricaduta negativa sull'ambiente. L'energia termica prodotta potrà servire tramite teleriscaldamento i nuovi quartieri cittadini ed anche il vicino Ospedale di Bolzano, i cui lavori di amplaimento dovrebbero concludersi nel 2012.
Per tali ragioni, come ha sottolineato l'assessore Mussner la decisione adottata dalla Giunta provinciale di costruire il nuovo impianto non si mette in discussione (dal prossimo gennaio i lavori prenderanno il via) anche se, come richiesto da ambienti protezionistici, si potrà valutare questioni connesse nell'ambito di un tavolo tecnico. Come annuncia l'assessore Laimer, questo tavolo di confronto sarà presto istituito, con l'intesa del Comune di Bolzano, presso l'Agenzia provinciale per l'ambiente, analogamente a quello per la qualità dell'aria in relazione alle PM10, e ad altri tavoli per afrontare problematiche attuali. Potranno parteciparvi, accanto ai tecnici dell'APPA, e di enti quali SEA, Ecocenter, Ecoresearch, rappresentanti delle circoscrizioni cittadine, del Comune, ed esperti a richiesta.
Anche l'assessore del Comune di Bolzano, Klaus Ladinser, si è detto favorevole alla costruzione nei pressi di Bolzano del nuovo impianto dal momento che la città di Bolzano è quella che produce maggior rifiuto residuo; in tal modo si evita inutili trasbordi di rifiuti da una parte all'altra della provincia: Un aspetto da tener presente, invece, è quello di potenziare la comunicazione e l'informazione verso i cittadini per evitare paure ingiustificate nei confronti di un impianto all'avanguardia. Basti pensare ha posto in evidenza Georg Simeoni, direttore dell'Ufficio smaltimento rifiuti, circa il 26 per cento dei costi del termovalorizzatore ricadono sulla tecnologia per la ripulitura dei gas di combustione. Il sistema adottato garantisce valori di emissione molto inferiori ai limiti di legge ed anche di quelli delle emissioni già minime dell'attuale impianto (vedi tabelle allegate).
Presso l'inceneritore sono state eseguiti monitoraggi per quanto attiene le emissioni di polveri ultrasottili e diossine in collaborazione con l'Istituto svizzero EMPA e con la ditta GRIMM specializzata nella strumentazione di misura. Come ha spiegato Minach le misure di deposizione di diossine e metalli pesanti nel suolo nella zona di massima ricaduta e nella Conca di Bolzano hanno evidenziato dati nella norma (maggiore presenza di diossine nel centro di Bolzano dovute all'urbanizzazione ed alla combustione domestica) e non hanno rilevato alcuna correlazione tra inceneritore e ricaduta. Lo stesso vale per le campionature direzionali nord-sud secondo l'andamento principale del vento. Due campagne di misura delle polveri ultrafini in emissione ed immissione hanno confermato che i filtri dell'impianto trattengono anche le polveri ultrafini e che le quantità di particelle in emissione sono inferiori a quelle riscontrate nell'aria esterna. Per quanto riguarda la presenza di diossine nel sangue del personale dell'inceneritore (direttamente esposto), le analisi eseguite dal dott. Guido Macaccaro, primario della medicina del lavoro presso l'Ospedale di Bolzano, hanno evidenziato dati di scarso rilievo assai inferiori rispetto a quelli riferiti a operai di altri inceneritori e di industrie chimiche.
Per quanto attiene il suggerimento di adottare al posto del termovalorizzatore un impianto di trattamento meccanico biologico TMB, l'APPA ha incaricato l'IFEU e l'Ökoinstitut di Heidelberg di fare un raffronto. Il bilancio ecologico che ne emerge è a favore dell'inceneritore; il TMB emette 10 volte più CO2 dell'inceneritore, 30 volte più PM10 ed emette 13 volte più sostanze tossiche per quanto attiene la tossicità umana. Contrariamente a quanto si pensi gli impianti meccanico biologici non sono immuni da emissioni e sono, invece, soggetti ad incendi.

SA

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