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Dolomiti patrimonio naturale Unesco: Durnwalder firma la richiesta

La candidatura delle Dolomiti a patrimonio naturale dell'umanità entra nella fase decisiva: il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha firmato oggi (23 gennaio) a Bolzano il dossier definitivo con la richiesta ufficiale da presentare all'Unesco a Parigi.

Durnwalder firma la richiesta di candidatura delle Dolomiti a patrimonio naturale dell'umanità, da inviare all'Unesco (Foto USP/Pertl)

Il dossier definitivo sulle Dolomiti con la richiesta di inserimento tra i beni naturali patrimonio dell'umanità verrà inviato all'Unesco e porta la firma dei Presidenti della Province di Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone e Udine, l'intera area dolomitica. Oggi a Palazzo Widmann Luis Durnwalder ha siglato la documentazione che entro il 26 gennaio sarà recapitata al Ministero dell'Ambiente a Roma, per prendere poi, il 1° febbraio, la via della Segreteria dell'Unesco a Parigi.

La candidatura rielaborata, a seguito delle precisazioni richieste dall'Unesco l'estate scorsa che avevano comportato un differimento della decisione, prevede il rispetto di due criteri, quello relativo al paesaggio e all'estetica (quindi le bellezze naturali) e quello riferito a geologia e geomorfologia delle Dolomiti. "Le Dolomiti hanno il potenziale per rispondere ai requisiti richiesti", sottolinea Durnwalder. I siti sono stati perfezionati e accorpati passando da 13 a 9: in Alto Adige la tutela investe i quattro parchi naturali dolomitici - quindi Puez-Odle, Dolomiti di Sesto, Fanes-Sennes-Braies e Sciliar-Catinaccio compreso il Latemar - e la parte del Bletterbach di Aldino. Per ogni area viene individuata una cosiddetta "zona cuore" (quella sottoposta alla tutela Unesco vera e propria) a cui si affianca una zona tampone. Come spiega Artur Kammerer, direttore dell'Ufficio provinciale Parchi naturali, che ha lavorato alla rielaborazione del dossier, la superficie complessiva dell'area dolomitica dichiarata patrimonio dell'umanità, in caso di accoglimento della candidatura, si aggira sui 135mila ettari tra Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli. Per il Bletterbach la tutela riguarda 270 degli 819 ettari del sito in Bassa Atesina.

Nella richiesta da inviare a Parigi viene esplicitata in forma concreta la collaborazione tra le cinque Province, regolata da uno specifico statuto che disciplina l'impegno per la conservazione delle Dolomiti. Nell'apposito Comitato Dolomiti/Unesco ogni Provincia conta un rappresentante, quello altoatesino è l'assessore provinciale all'Ambiente Michl Laimer. A febbraio a Parigi viene avviato dall'Unesco l'esame formale della documentazione, seguirà in estate il parere specialistico dell'Istituto scientifico dopo una serie di sopralluoghi sulle Dolomiti. Il parere finale è atteso per la primavera 2009, seguito in estate dal pronunciamento ufficiale del Comitato Unesco sulla candidatura. "Sono fiducioso sull'esito della pratica, che porterebbe alle Dolomiti un riconocimento di livello mondiale ma anche un prezioso stimolo aggiuntivo per la necessaria sensibilizzazione della popolazione verso la conservazione di questo patrimonio naturale", conclude Durnwalder.

pf