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Progetto di ricerca ecologica in tre bacini idroelettrici

Stato ecologico dei bacini artificiali: è la denominazione del primo progetto sull'ecologia nei tre principali bacini idroelettrici dell'Alto Adige, il lago di Resia, il bacino di Zoccolo (in Val d'Ultimo) e il bacino di Vernago (in Val Senales). Il progetto è curato dall'Università di Ferrara con il Laboratorio Biologico dell’Agenzia Provinciale per l’Ambiente.

In corso i prelievi nel quadro del progetto di ricerca sui tre grandi bacini idroelettrici dell'Alto Adige

Il progetto "Stato Ecologico dei Bacini Artificiali- BASE.BZ", il primo in ambito locale e tra i pochi in ambito nazionale, interessa i tre grandi bacini idroelettrici dell'Alto Adige, tutti appartenenti al bacino imbrifero dell'Adige: il lago di Resia (in testa alla Val Venosta) il bacino di Zoccolo (a metà della Val d'Ultimo) e il bacino di Vernago (in testa alla Val Senales). Per rispondere all’esigenza di elevare questi ambienti al grado di ecosistemi e di migliorarne possibilmente la qualità ambientale, è sembrato un primo passo decisivo aumentare il livello di conoscenza dei siti antropici con questo specifico progetto di ricerca, partito a gennaio e della durata di due anni, sull'analisi dello stato di qualità ecologica di tre bacini artificiali.

Il progetto è promosso dall'Università degli Studi di Ferrara e condotto da Luca Dal Bello, ricercatore dell’Ateneo estense, in collaborazione con il Laboratorio biologico dell’Agenzia Provinciale per la protezione dell’Ambiente. Ha riscosso anche l'interesse delle tre maggiori aziende energetiche Enel, Seledison e Ae-Ew, i gestori degli impianti. Queste società, oltre ad essersi dimostrate fin da subito interessate, si sono attivate mettendo a disposizione tempo, risorse e le rispettive competenze al fine di fornire una collaborazione attiva e proficua in accordo con i propri codici etici, tendenti a valorizzare l'interesse che le stesse pongono in materia di ambiente e di valorizzazione del territorio.

Dal 2001, a recepimento di normative nazionali ed europee, vengono svolte dall'APPA attività di monitoraggio sui più significativi bacini idroelettrici, considerata la loro funzione non solo nella politica energetica e di sviluppo ma anche quali veri e propri ecosistemi. A differenza degli invasi utilizzati a scopo potabile ed irriguo, i bacini artificiali ad utenza idroelettrica come quelli presenti in Alto Adige sono unicamente sottoposti ai monitoraggi prescritti per legge, con conseguente maggior estraniazione dal contesto sociale e una certa diffidenza dell'opinione pubblica. Il progetto di ricerca in corso al Laboratorio biologico dell'APPA vuole appunto aumentarne la conoscenza.

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