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Assegnato a dieci aziende altoatesine il contrassegno "esente da OGM"

Dieci aziende altoatesine oggi mercoledì 13 maggio presso la sede della Federazione Latterie a Bolzano sono state insignite dagli assessori provinciali Hans Berger e Michl Laimer, con il contrassegno provinciale "esente da OGM". Più opportunità per l'economia locale e più sicurezza per i consumatori. CON AUDIO

Gli assessori, (da ds.) Berger e Laimer consegnano i certificati con il contrassegno "non geneticamente modificato" (Foto: USP/A.Pertl)

Sono ormai centinaia i prodotti altoatesini che si fregiano del contrassegno provinciale "non geneticamente modificato"; l'elenco completo dei prodotti e dei loro produttori è pubblicato e consultabile sulla pagina web dell'Agenzia provinciale per l'ambiente APPA (http://www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/alimenti.asp ), dove sono reperibili ulteriori informazioni anche sui criteri ed i presupposti necessari per ottenere la certificazione.
È dal 2001 che è possibile fare richiesta di contrassegnare i prodotti geneticamente non modificati con un apposito marchio introdotto con legge provinciale n. 1/2001, la prima del genere in Europa, come hanno posto in evidenza con orgoglio gli assessori provinciali Hans Berger (agricoltura) e Michl Laimer (ambiente) in occasione della premiazione odierna ricordando come il primo comparto ad attivarsi in questo ambito sia stato quello lattiero-caseario.
La certificazione si riferisce ad alimenti, mangimi, sementi, piante e concimi esenti da organismi geneticamenti modificati.
Le domande di rilascio del marchio vengono valutate dal Comitato per i prodotti geneticamente non modificati, che è stato rinominato all'avvio della nuova legislatura. Dalla sua nomina ha già esaminato ed accolto alcune richieste; oggi la consegna dei certificati, con validità di tre anni, alle prime dieci aziende.
La Provincia di Bolzano è fra le 45 regioni che a livello comunitario si battono per non consentire l'utilizzo di organismi geneticamente modificati in agricoltura. In via transitoria la legge provinciale ne prevede il divieto, ma gli organismi europei non prevedono divieti. L'Italia ha predisposto un documento che prevede la coesistenza di organismi biologici e geneticamente modificati; la normativa però, non è ancora stata inoltrata a Bruxelles. Come ha evidenziato l'assessore Berger, che segue la problematica sia a livello nazionale che comunitario, è importante per l'Alto Adige mantenere intatta la sua varietà naturalistica; con il contrassegno "non geneticamente modificato" per i prodotti agricoli oltre a garantire sicurezza ai consumatori si crea una nicchia di mercato di rilievo per l'economia locale.
A tal riguardo l'assessore Laimer ha aggiunto che il futuro per l'economia locale sono proprio queste filiere controllabili  a livello regionale.
Come hanno evidenziato entrambi gli assessori sarà importante introdurre una forma unitaria per il contrassegno affinché sia più visibile e riconoscibile da parte dei consumatori.
Attualmente sono in fase di trattazione alcune richieste di aziende produttrici di uova all'aperto e di mangimi come ha comunicato Luca D'ambrosio, direttore del Laboratorio analisi alimenti dell'APPA. 
Una novità per i requisiti previsti per il rilascio del contrassegno "non geneticamente modificato", come ha ricordato D'Ambrosio, è che anche agli additivi e gli enzimi ecc. impiegati dalle aziende richiedenti nella produzione dei prodotti devono essere certificati "non geneticamente modificati".

SA

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