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Dolomiti patrimonio Unesco: cerimonia a Auronzo

“Oggi celebriamo, ma da domani dobbiamo impegnarci nella responsabilità di gestire bene il territorio. Come abbiamo collaborato per il riconoscimento, dobbiamo collaborare anche il futuro. E la Provincia di Bolzano farà la propria parte”, ha detto il presidente della Provincia Luis Durnwalder davanti al Capo dello Stato Giorgio Napolitano nel suo intervento ufficiale alla cerimonia che oggi (25 agosto) ad Auronzo ha suggellato la scelta dell’Unesco di nominare le Dolomiti patrimonio naturale dell’umanità.

Il presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder

A testimoniare l’importanza delle Dolomiti quale simbolo naturalistico sono saliti ad Auronzo il Presidente della Repubblica Napolitano, i ministri Prestigiacomo e Tremonti e i Governatori di Regioni e Province interessate. La Provincia era rappresentata, con il presidente Durnwalder, dagli assessori provinciali Michl Laimer, Hans Berger e Barbara Repetto. “L’Unesco è qui per rendere omaggio all’azione di tutela che ha reso possibile questo risultato in una realtà con diverse amministrazioni”, ha detto il delegato Unesco Francesco Ballarin (Comitato del patrimonio mondiale) rivolto ai rappresentanti del territorio dolomitico.

“Abbiamo amministrato e gestito bene questo territorio, ringrazio quanti si sono impegnati per la sua tutela e per il riconoscimento Unesco, i rappresentanti dello Stato e i presidenti delle Regioni e delle Province”, ha detto Luis Durnwalder nel suo intervento dal podio. Il Presidente ha ricordato le bellezze naturali e geologiche delle Dolomiti, “ma anche altri aspetti hanno contribuito al riconoscimento Unesco, perché la montagna è l’esempio di come gente e natura possono convivere, del senso di ospitalità che accoglie ogni anno 15 milioni di turisti, dell’equilibrio ambientale cresciuto con lo sviluppo economico.”  Nel suo discorso Durnwalder ha salutato anche in tedesco e in ladino e ha subito aggiunto che “le Dolomiti sono una ricchezza anche per la convivenza tra lingue diverse: essere diverso è un grandissimo valore culturale, non significa essere cattivo. È un fatto che tutti devono stimare.”

Durnwalder ha ricordato che “su queste montagne novant’anni fa si è combattuta una aspra guerra, ma oggi i nemici di un tempo si stringono la mano e collaborano, perché la storia delle Dolomiti è anche storia di solidarietà e di apertura, di superamenti dei confini nella nuova Europa.” Un passaggio è stato dedicato anche alla presenza straordinaria del volontariato sulle Dolomiti. “Una solidarietà praticata come quella sulle Dolomiti è probabilmente il segnale più eloquente che questo Patrimonio Unesco non riguarda solo la geologia e il paesaggio, ma anche le popolazioni, ha proseguito Durnwalder. In conclusione il Presidente ha rivolto un invito a tutti: “Oggi celebriamo, ma da domani dobbiamo lavorare, tocca a noi gestire il territorio, è nostra responsabilità. Come abbiamo collaborato per il riconoscimento, dobbiamo collaborare anche il futuro. E la Provincia di Bolzano fará la propria parte.”

Il ministro Prestigiacomo ha ripercorso il lavoro serio e apprezzato di tutte le parti in causa per la tutela della biodiversità e ha annunciato la sua proposta di una sede itinerante della Fondazione, con rotazione ogni due anni, “per rispettare tutti i territori, che contribuiscono assieme, con le loro peculiarità, alla tutela della natura. Le Dolomiti sono una miniera di conoscenze geologiche, di bellezze, di evoluzione di questa parte d’Europa, un laboratorio ideale per studio e ricerca.”

Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha concluso la serie dei discorsi citando “il presidente Durnwalder che giustamente ha ricordato il superamento del concetto di area di frontiera a favore di una visione delle Dolomiti come area di montagna aperta all’Europa.” Napolitano ha ricordato che nel 1998 toccò a lui rimuovere al Brennero la barriera di confine in occasione dell’ingresso di Italia e Austria nel sistema di Schengen. “Fu il simbolo della conclusione di un’epoca di divisioni e conflitti, viviamo in pace e in amicizia da tutti e due i lati delle Alpi. Ed è in questo spirito che certamente voi opererete.” Il Capo dello Stato ha parlato del riconoscimento Unesco come del coronamento “di un impegno tenace portato avanti dalle istituzioni regionali e locali e dal governo in uno spirito di collaborazione al di fuori di ogni particolarismo.”

Infine il Presidente della Repubblica ha ribadito che la valorizzazione di questi territori, e in generale lo sviluppo dell’economia e del turismo, “devono ancorarsi al senso del limite e al rispetto delle regole. Anche questo impegno sarà tra le direttive della Fondazione Dolomiti che sta per nascere, un esempio valido per tutto il Paese purtroppo ferito da troppi guasti e che vede esposto a seri rischi il suo patrimonio naturale, storico ed artistico.” Al termine della cerimonia, durata circa un’ora è stata scoperta una targa celebrativa dell’evento. Poi il pranzo ufficiale.

pf

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