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Lavori sull'Isarco per tutelare Vipiteno dalle piene

Il forum dell'area fluviale, l'organismo che raccoglie tutti gli interessati, si è pronunciato per un ampliamento del letto del fiume Isarco nella zona di Vipiteno e quindi per una variante più sicura e pregiata dal punto di vista ecologico: ora possono iniziare le trattative con i proprietari dei fondi. La decisione è significativa perchè va incontro alla necessità di interventi prospettati dalla Ripartizione provinciale Opere idrauliche.

L'attuale situazione a Vipiteno e nelle zone abitate di Prati di Vizze necessita di misure contro il pericolo di piene. Per prevenire il rischio, la Provincia ha incaricato lo studio di ingegneri "M&M" di Bolzano di elaborare quatto varianti di intervento contro le alluvioni. Il forum dell'area fluviale interessata, quella dell'alto Isarco, si è espresso per la quarta opzione, a favore di un ampliamento del letto del fiume. "Un pronunciamento chiaro che per la Provincia rappresenta il necessario sostegno ai lavori", sottolinea il presidente Luis Durnwalder.

La decisione si basa su un difficile lavoro di pianificazione, finanziato anche con l'aiuto di mezzi provenienti dal programma Ue Obiettivo 2. "La pianificazione ha richiesto circa un anno di lavoro, in quanto sull'Isarco abbiamo dovuto confrontarci con zone particolarmente strette e con la volontà di coinvolgere tutte le parti interessate, quindi i Comuni, gli uffici, i proprietari dei terreni e i cittadini", spiega il direttore della Ripartizione provinciale opere idrauliche Rudolf Pollinger.

Le quattro opzioni sono state presentare al forum e illustrate nei vari aspetti: costi, rischi e zone di pericolo, ecologia, interventi sui terreno, valorizzazione dell'area circostante. La soluzione prescelta prevede un allargamento dell'Isarco e di conseguenza una riduzione notevole del pericolo di piena. "Dopo aver chiarito la tipologia dell'intervento, si tratta ora di discuterne le modalità con i proprietari dei fondi confinanti e i due Comuni. Dobbiamo trattare sui dettagli per concretizzare l'intervento", conclude Peter Hecher, responsabile del progetto della Ripartizione opere idrauliche.

pf