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Leggermente peggiorata la qualità biologica delle acque correnti altoatesine 2005-2008

Gli esperti del Laboratorio Biologico dell'Agenzia provinciale per l'ambiente stamane, 17 dicembre, hanno presentato gli esiti dell'analisi della qualità biologica delle acque correnti in Alto Adige riferita agli ultimi quattro anni 2005-2008. Rispetto al periodo precedente 2000-2004 le analisi eseguite registrano un leggero peggioramento della situazione.

Il campionamento per l'analisi biologica dell'acqua del Talvera (Foto:USP/A.Pertl)

Come ha sottolineato Falvio Ruffini, direttore del Dipartimento ambiente ed energia, a nome dell'assessore provinnciale competente, Michl Laimer, impegnato in Consiglio provinciale, consapevole dell'importanza centrale che riveste la risorsa acqua, la Provincia investe molti mezzi per eseguire indagini che consentono di verificare l'andamento della qualità dell'acqua tenendo costantemente sotto controllo gli sviluppi in atto ed adottare apposite misure. Come ha aggiunto Luigi Minach, direttore dell'Agenzia provinciale per l'ambiente, i dati raccolti costituiscono un fondamento scientifico concreto e forniscono indicazioni utili per scegliere le contromisure più adeguate.
I dati si riferiscono a 43 torrenti e fiumi che sono stati campionati con nuovi metodi di rilevamento in 95 punti. È stata testata la qualità biologica che descrive lo stato ecologico di un corpo idrico. L'analisi biologica, come riferiscono le esperte Renate Alber e Birgit Lösch responsabili del progetto, documenta gli effetti dei vari fattori d’impatto sugli esseri viventi acquatici, tra i quali, oltre ai pesci e agli invertebrati, figurano alghe, muschi e piante acquatiche superiori. Tra questi vi sono dei cosiddetti "bioindicatori" quali il macrozoobenthos (piccoli animaletti invertebrati) e le diatomee (alghe microscopiche, parametro preso in esame per la prima volta in questa analisi) che forniscono informazioni sull'inquinamento, sulla morfologia e sull'idrologia del corso d'acqua.
Nel corso d'indagine sono state fissate cinque classi di qualità.
Mentre nel periodo d’indagine 2000-2004 il 35% dei punti analizzati presentava ancora la classe di qualità migliore, nel periodo cui si riferisce il rapporto 2005-2008 tale percentuale è scesa al 29%; questa analisi, però, ha analizzato un numero maggiore di siti. I campioni che rientrano nella seconda classe di qualità sono saliti al 43%, mentre erano solo un terzo nel periodo precedente. Inoltre, diversamente da quanto riscontrato negli anni passati, nel periodo di riferimento si è riscontrata una percentuale sorprendentemente alta di campioni valutati di terza classe di qualità (ad es. tratti del fiume Adige), e sono comparsi anche dei casi di quarta classe (ad es. Fossa di Salorno), che invece nel quadriennio 2000-2004 non erano mai stati rilevati.
Se la qualità idrica dal punto di vista biologico è peggiorata, come sottolinea Luigi Minach direttore dell'Agenzia provinciale per l'ambiente, nella maggior parte dei casi ciò è dovuto all'incremento della derivazione idrica dovuta alla produzione di energia (portata residua ridotta e variazioni di portata giornaliere in presenza di centrali idroelettriche), oppure per la presenza di attività agricole intensive con concimazione, uso di pestici e scarichi inadeguati e prelievi per irrigazione, l'innevamento artificiale ed anche le rettificazioni ed il consolidamento dei corsi d'acqua (sempre più però l'indirizzo adottato dai Bacini Montani è quello di adottare misure di rinaturalizzazione). Un altro aspetto che ha inciso in questo deterioramento, come hanno spiegato le esperte, è dovuto sia all'incremento delle derivazioni idriche che alle scarse precipitazioni degli ultimi anni che hanno portato un incremento delle concentrazioni di nutrienti e dell'inquinamento organico.
Una situazione soddisfacente, invece, come ha ricordato Minach, si può definire quella della qualità dell'acqua dal punto di vista chimico anche grazie al grado di abbattimento degli inquinanti (tra il 70 e l'80 per cento) derivante da un alto grado di allacciamento alla rete di depurazione (96 per cento grazie a 53 impianti di depurazione).
Misure per migliorare la situazione della qualità biologica sono la gestione sostenibile delle risorse idriche, l'incremento dell'impiego dell'acqua piovana, il risparmio di acqua e come hanno aggiunto le biologhe Lösch e Alber, il mantenimento di vegetazione ripariale lngo i corsi d'acqua.
Già nel Piano acqua, passato alla seconda fase di approvazione, come ha ricordato Ernesto Scaperi, direttore dell'Ufficio tutela acque, vi è una chiara indicazione a ridurre la produzione idroelettrica aumentando in generale il livello delle portate residue, escludendo dall'utilizzo a scopi idroelettrici bacini idrici minori, e vietando l'utilizzo a tal fine di alcuni tratti dei fiumi Isarco e Rienza. Inoltre sono previsti interventi sulla Fossa di Salorno e su quella di Caldaro con trattamento acque ed altresì si opererà per giungere all'allacciamento alla rete di depurazione degli scarichi non ancora allacciati.

Si può chiedere la pubblicazione, per ottenerla gratuitamente, al Laboratorio Biologico, via Sottomonte 2, Laives tel. 0471 950431, e-mail labbio@provincia.bz.it I dati annuali aggiornati sono anche consultabili  in Internet sulla Rete Civica www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/acqua/indagini-biologiche.asp

SA

La qualità dei corsi d’acqua in Alto Adige

Renate Alber sulle modalità di intervento

Minach sui risultati delle analisi