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Lotta al cinipide del castagno con un insetto parassitoide

Nei boschi di castagno dell'Alto Adige il cinipide, una vespa importata dalla Cina, continua a provocare danni. Per combattere questo agente infestante si ricorre ora a un nemico naturale, un insetto parassitoide che riese a controllare biologicamente la diffusione del cinipide del castagno, spiega Konrad Mair del Servizio fitosanitario provinciale.

L'insetto è stato portato ieri ad Aica e liberato in un bosco di castagni attaccato dal cinipide

Il cinipide del castagno è una piccola vespa che viene veicolata attraverso piante infestate. Nel maggio 2008 è stato riscontrato per la prima volta un focolaio di infestazione anche in Alto Adige, a Terlano, che però è stato debellato. Nel 2009 l'attacco del cinipide si è riproposto sui castagni di Montefranco sopra Merano, Tirolo, Andriano, Appiano Varna e Aica. In caso di attacco su larga scala, la raccolta delle castagne può far registrare cali anche fino al 70%. Per scongiurare questa diffusione, i tecnici provinciali sono intervenuti con una rapida distruzione delle parti della pianta attaccate dalla vespa. "Ma nel frattempo gli alberi colpiti sono tanti e non è più possibile procedere con la distruzione", spiega Konrad Mair del Servizio fitosanitario provinciale.

Si è quindi deciso di affrontare il problema del cinipide con un nemico naturale: si tratta del Torymus sinensis, un insetto parassitoide utile appunto nel controllo biologico del cinipide, come hanno confermato le analisi scientifiche. Originario della Cina e importato, il torimide si è acclimatato in Europa e ha infatti ridotto drasticamente l'intensità degli attacchi del cinipide del castagno nutrendosi delle sue uova.

I primi insetti parassitoidi sono stati applicati ieri (giovedì 29) da ricercatori dell'Universitá di Torino in un bosco di castagni di Aica attaccato in massa dal cinipide. "L'accordo siglato con l'Università di Torino prevede un progetto di lotta al cinipide sviluppato lungo tre anni, al termine dei quali misureremo i risultati di questa strategia", spiega Mair. Nel breve periodo, invece, i tecnici proseguiranno nel monitoraggio costante del patrimonio boschivo per bloccare sul nascere nuovi casi di diffusione del cinipide.

pf

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