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Dolomiti patrimonio mondiale Unesco ad un anno dal riconoscimento

Domani, 26 giugno 2010, ricorre un anno dalla dichiarazione delle Dolomiti quale patrimonio naturale mondiale Unesco, avvenuta a Siviglia alla presenza di oltre 800 rappresentanti delle nazioni di tutta la terra. In occasione della ricorrenza l’assessore provinciale all’ambiente, Michl Laimer, questa mattina, venerdì 25 giugno 2010, nell’ambito di una conferenza stampa a Bolzano, ha voluto ripercorrere l’iter che ha portato al prestigioso riconoscimento ed illustrare altresì le responsabilità che ne conseguono. Erano presenti dil direttore di Dipartimento, Flavio Ruffini, e Renato Sascor dell'Ufficio Parchi naturali.

Le Dolomiti fanno parte da un anno dei 176 beni naturali riconosciuti dall’Unesco a livello mondiale; in Italia ve ne è solo un altro, le Isole Eolie, mentre sul territorio italiano si concentrano ben 42 beni culturali di complessivi 689 riconosciuti in ben 148 paesi.

Il riconoscimento Unesco, come ha riferito l’assessore provinciale all’ambiente Michl Laimer, costituisce una grande sfida culturale e comporta responsabilità ed obblighi per i politici ed amministratori delle cinque Province e dello Stato coinvolti, ma anche per la popolazione e l’imprenditoria dell’intera area dolomitica. L’obiettivo è pertanto il mantenimento di questo bene unico per le generazioni future combinando le esigenze della natura con quelle dell’uomo all’insegna di uno sviluppo sostenibile.

A tal fine, come richiesto in sede di riconoscimento, entro l’estate 2011, le amministrazioni dell’area dolomitica interessata, sono chiamate a istituire un’apposita Fondazione, stilare strategie gestionali e strategie per il turismo.

Dopo un iter un pò difficile, come ha ricordato l’ass. Laimer, la Fondazione è operativa dal 13 maggio 2010 (alla Provincia di Bolzano dal maggio 2013 toccherà presidenza del Consiglio di amministrazione, assegnata a rotazione ogni tre anni; attualmente è detenuta dalla Provincia di Belluno, dove è situata la sede amministrativa e giuridica della Fondazione) e si sta lavorando alla predisposizione di obiettivi comuni per una gestione coordinata del territorio e alla pianificazione di azioni mirate. Altro obiettivo è quello di giungere ad uno sviluppo sostenibile dell’area a forte vocazione turistica implementando strategie adeguate nel settore sia del turismo che della mobilità. Nell’ultima seduta del Consiglio di amministrazione, tenutosi il 17 giugno scorso a Belluno, la Provincia di Bolzano è stata incaricata di seguire proprio questi settori e di predisporre una strategia per lo sviluppo turistico sostenibile delle Dolomiti. Rispondendo ad un domanda, l’assessore Laimer ha sottolineato come dalle indagini statistiche emerge che nel mondo sono circa 35 milioni i potenziali turisti che quale mete turistiche prediligono le località elencate nella lista Unesco dei beni mondiali dell’umanitá; come ha ribadito l’assessore si tratta di una grande sfida ed opportunità per il turismo alla quale è necessario dare risposte adeguate e condivise. Basti pensare che nell’area compresa fra Venezia e Bolzano vi sono ben 11 siti Unesco. Se da un lato si dovrà offire guide adeguate in varie lingue (a tal fine potrebbero essere attivati corsi specifici presso l’Eurac di Bolzano), dall’altro si dovrà provvedere affinché i visitatori possano godere appieno del fascino di questo bene naturale mondiale con misure di limitazione del transito nell’area giungendo a misure condivise, coinvolgendo il ministero ai trasporti e l’ANAS. Al riguardo è tornata la questione del transito sui passi dolomitici. Secondo l’ass. Laimer, analogamente a quanto previsto per la regolamentazione del traffico sull’Alpe di Siusi, si potrebbero prevedere delle “finestre orarie” dove consentire il transito esclusivamente a mezzi pubblici; del resto, l’introduzione di pedaggi non risulta avere successo, anzi sortisce un effetto di richiamo, come si è verificato nella sperimentazione attuata al valico di Passo Rombo.

Importante resta la sensibilizzazione della popolazione ed il settore dell’informazione. Accanto a vari incontri pubblici organizzati nelle località delle aree interessate, è stata attivata una pagina Internet http://www.dolomiti-unesco.org/ in varie lingue. Inoltre è stato pubblicato un volume in tre lingue, inglese, tedesco e italiano “Dolomiti patrimonio mondiale Unesco”, realizzato un film “Dolomites”; entrambi i prodotti sono consultabili in Internet sulla pagina della Ripartizione natura e paesaggio della Provincia http://www.provincia.bz.it/natura/ sotto l’icona “Dolomiti patrimonio mondiale Unesco”. Il volume può anche essere ottenuto sottoforma di cartacea facendone richiesta all’Ufficio parchi naturali della Provincia, Bolzano, via Renon 4, e-mail: parchi.naturali.bolzano@provincia.bz.it, tel. 0471 417770.

La rivista “National Geographic” nell’edizione germanica  ha dedicato un servizio di quaranta pagine alle Dolomiti dopo il loro riconoscimento. È, inoltre, uscito un numero specifico della rivista della Ripartizione parchi naturali “Parks” dedicato al tema con lo statuto della Fondazione “Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis-UNESCO”.

Il 16 luglio 2010 a San Vigilio di Marebbe sarà presentata una mostra fotografica all’aperto itinerante con gigantografie dei paesaggi dolomitici riconosciuti bene naturale mondiale.

Nel corso dell’estate 2010 agli accessi principali alle aree dolomitiche altoatesine comprese dal riconoscimento Unesco saranno apposti tabelloni panoramici. Inoltre, i 20 Comuni altoatesini interessati potranno disporre di cartelloni trasparenti dotati di cinque differenti immagini die gruppi dolomitici presenti in territorio altoatesino.

Su incarico della Fondazione, inoltre, la Provincia di Trento ha indetto un concorso d’idee per individuare il logo delle Dolomiti patrimonio mondiale Unesco; il bando è pubblicato anche sulla pagina web della Ripartizione natura e paesaggio della Provincia di Bolzano   http://provincia.bz.it/natura/ sotto l’icona “Dolomiti patrimonio mondiale Unesco”.

SA

Dolomiti patrimonio mondiale Unesco: un anno dopo

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