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No all'installazione di una striscia dorata sulla parete di Cima Nove nel parco naturale Fanes-Senes-Braies

A seguito dell'annunciata iniziativa artistica "Il ricciolo d'oro di Dolasila", la Ripartizione provinciale Natura e paesaggio interviene per esprimere il suo no all'installazione di una striscia dorata sulla parete di Cima Nove nel Parco Naturale Fanes-Senes-Braies: "I paesaggi di alta montagna vanno mantenuti nella loro originarietà."

"Mantenere la natura nella sua originarietà" è concetto che sta alla base dei parchi naturali e della loro creazione: lo sottolinea la Ripartizione provinciale Natura e paesaggio intervenendo sull'annunciata azione artistica a Cima Nove.

"Solo a maggio siamo venuti a conoscenza dell'idea di dipingere una striscia dorata sulla parete della Cima Nove, creando così una relazione con il mondo delle fiabe della zona di Fanes," spiega Roland Dellagiacoma, direttore della Ripartizione provinciale Natura e paesaggio. L'Ufficio parchi naturali competente ha reagito subito: in una lettera all'Associazione turistica San Vigilio ha fatto presente, che secondo l'articolo 3 del decreto di tutela "è vietata qualsiasi alterazione della morfologia dell'ambiente fisico e naturale". L'Associazione turistica è stata pertanto invitata a non realizzare il progetto.

"Non siamo di principio contro installazioni artistiche nel senso di 'land art' - sottolinea Dellagiacoma - se sono di breve durata. In questo caso però non è così: secondo l'Associazione turistica il colore sarà sparito completamente solo nel giro di due-tre anni. Ma soprattutto nelle aree protette deve essere conservata l'originarietà delle zone di alta montagna: tutto il resto contrasta con l'idea dei parchi naturali e viene quindi respinto dall'autorità di tutela della natura della Provincia," conclude Dellagiacoma.

L'Amministrazione chiede dunque, per quanto riguarda le zone di alta montagna, il rispetto del principio che sta alla base del concetto di parco naturale.  

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