News & Events

Dalla Giunta: controlli sugli impianti termici, biodigestore in Bassa Atesina

Due questioni di carattere ambientale hanno occupato parte della seduta della Giunta provinciale: l'annunciato biodigestore che il Trentino intende realizzare al confine con la Bassa Atesina, e per il quale il presidente Durnwalder interpellerà il collega Dellai, e l'esenzione dei controlli sugli impianti termici di piccole dimensioni.

La Giunta ha recepito le disposizioni nazionali in materia di inquinamento atmosferico che hanno modificato le norme, in vigore dal 1993, sulle emissioni degli impianti termici. Le nuove disposizioni fissano una soglia di potenza degli impianti termici sopra la quale vanno applicati nuovi valori limite di emissione. Fino ad ora gli spazzacamini erano incaricati di effettuare periodici controlli anche sui piccoli impianti di riscaldamento, con misurazioni per verificare che le emissioni non superassero il limite previsto per legge. A seguito delle nuove disposizioni statali, gli impianti termici di piccole dimensioni - fino a 35 kwh, e in Alto Adige sono moltissimi, stufe comprese - non sono più soggetti all'autorizzazione alle emissioni e ai periodici controlli degli spazzacamini. Sarà sufficiente la notifica del tecnico della ditta incaricata della manutenzione. La Giunta ha recepito la nuova disposizione nazionale.

La Giunta si è occupata anche della contestata realizzazione del biodigestore a Cadino, ad un solo chilometro in linea d'aria da Salorno. Il Comune della Bassa Atesina aveva chiesto alla Giunta provinciale una presa di posizione sull'impianto: Salorno si fa forza su due ricorsi pendenti al Tar e su una delibera della Regione secondo cui sulla costruzione le due Province devono procedere d'intesa. "Da più parti - ha detto oggi il presidente Durnwalder - si fa notare che il nuovo progetto, che prevede un raddoppio della superficie iniziale, cambia notevolmente la programmazione iniziale e concentra in pratica su quel sito gran parte dei rifiuti aggiuntivi del Trentino." La Bassa Atesina non ritiene idonea la localizzazione dell'impianto anche per i rischi sui possibili effetti inquinanti sui terreni agricoli e sulle coltivazioni. "Chiederò al collega Dellai di approfondire assieme la questione e valutare tutte queste perplessità, anche sottoponendo i dati all'Agenzia provinciale per l'ambiente", ha concluso Durnwalder.

pf