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Radioattività sotto controllo

Dopo incidente nucleare di Fukushima in Alto Adige non si registrano dati evidenti di radioattività. Su indicazione della UE sono previsti severi controlli per gli alimenti provenienti dal Giappone e finora nessun alimento animale e vegetale è entrato in territorio italiano privo dei previsti certificati. Controlli particolari sono previsti ora per il pesce proveniente dall'area del Pacifico. I dati sulla radioattività sono stati resi noti dal direttore dell'APPA Luigi Minach e dal direttore del Laboratorio di chimica fisica Luca Verdi.

I macchinari per il rilevamento e valutazione della radioattività presso il Laboratorio di chimica fisica dell'APPA (FOTO: USP/B.Ravanelli)

In provincia di Bolzano la radioattività è misurata costantemente; le stazioni di misura della qualità dell'aria dsono dotate di una sonda gamma che misura i raggi gamma ovvero le radiazioni ionizzanti. Ne emerge un quadro di questo genere: il contributo di Fukushima è di 1 milionesimo di Siver (trascurabile), quello di Chernobyl è stimabile ad un millesimo di Sievert che corrisponde, come ha detto il direttore dell'APPA Minach, ad un terzo della dose assunta da ogni altoatesino con la dose annua media connessa al fondo di radiazioni presenti normalmente sul territorio della provincia di Bolzano, ovvero 3 millesimi di Sievert in un anno.  
Come ha sottolineato il direttore dell'APPA, Luigi Minach, che a suo tempo nel 1986 e negli anni successivi ha seguito l'andamento dei rilevamenti e valutato la presenza di radioattività in territorio altoatesino, la parte di nube radioattiva che ha raggiunto l'Europa dopo l'incidente nucleare di Fukushima in Giappone ha lasciato solo tracce minime di Iodio 131 (I-131) nell'aria. Tali concentrazioni rilevabili con il particolato atmosferico (PM10) si sono attestate su valori attorno a 0,2 milliBequerel al metro cubo (mBq/m3), mentre dopo l'incidente nucelare di Chernobyl la concentrazione rilevata era diecimila volte superiore ovvero di 10/20 Bequerel al metro cubo (Bq/m3). Percentuali di 0,2 mBq/m3 sono inferiori alla dose quotidiana di radioattività naturale presente in territorio altoatesino (dovuta ad esempio al radon).
Come ha riferito Luca Verdi, direttore del Laboratorio di chimica fisica, le concentrazioni di I-131 dal 20 aprile 2011 sono sotto la soglia della percettibilità.
Di Chernobyl, invece, restano ancora tracce dalla deposizione al suolo (secca e umida dopo episodi di precipitazioni atmosferiche). Praticamente senza particolari modifiche è la presenza di radioattività (in particolare Cesio 137 che decade dopo 30 anni) nei funghi, soprattutto nel tipo "rozites".
Su indicazione della UE sono previsti severi controlli per gli alimenti provenienti dal Giappone e finora nessun alimento animale e vegetale è entrato in territorio italiano privo dei previsti certificati. Controlli particolari sono previsti ora per il pesce proveniente dall'area del Pacifico con precise indicazioni delle aree FAO 61, 67, 71 e 77. I dati sulla radioattività sono presenti sempre aggioranti alla pagina web
http://www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/radiazioni/radioattivita.asp

e news alla pagina web
http://www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/

SA

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