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In vigore il Piano di gestione per il sito UNESCO "Bletterbach"

Il Piano di gestione per il sito UNESCO "Bletterbach" è in vigore da qualche giorno. Il documento indica gli obiettivi e le misure di conservazione degli habitat e delle specie presenti nell'area. Esso può essere preso in visione sul sito www.provincia.bz.it/natura

Il Piano di gestione per il sito UNESCO "Bletterbach" punta alla sua conservazione.

A partire dal 26 giugno 2009 l’area del Bletterbach è ufficialmente inserita nell’elenco del patrimonio mondiale naturale dell’UNESCO, assieme ad altri 8 gruppi montuosi dolomitici delle provincie di Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone e Udine, per complessivi 142.000 ettari di territorio.
In base alle direttive dell’UNESCO, su incarico dell'Ufficio parchi naturali della Provincia, è stato elaborato, come per tutti i siti del Patrimonio mondiale Dolomiti, un Piano di gestione che servirà per garantire l’integrità e l’unicità dell’area. Il piano è stato redatto da Mauro Tomasi dello Studio Associato PAN di Pergine (TN). Il documento, approvato dalla Giunta provinciale il 2 maggio scorso, partendo dalla situazione attuale del territorio con habitat naturali flora e fauna, indica gli obiettivi e le misure di conservazione sostenibile per il futuro degli habitat e delle specie presenti nell'area. Come sottolinea Artur Kammerer, direttore dell'Ufficio parchi naturali, anche nel caso del "Bletterbach", per favorire l'accettanza dei vincoli di tutela da parte della popolazione locale interessata sono stati organizzati incontri informativi sia ad Aldino che a Bolzano. Dal 18 maggio 2011 le disposizioni sono entrate in vigore.  

La gola del Bletterbach nel territorio comunale di Aldino-Redagno apre una finestra sulla storia geologica della terra. Il sito si colloca nella zona meridionale dell'Alto Adige sulla riva orografica sinistra del fiume Adige. È il territorio di forma allungata in direzione sudovest - est, esteso per 819 ettari lungo la gola del torrente Bletterbach, a partire da circa 250 metri a monte dell’abitato di Olmi fino alla cima del Corno Bianco.
L’area del Bletterbach rappresenta sotto il profilo geologico un sito unico nel suo genere non solo a livello locale ma anche a livello europeo. In quest’area l’omonimo rio, a partire dall’era glaciale, ha scavato in profondità la roccia creando una gola lunga parecchi chilometri, con una profondità a volte superiore a 400 metri, facendo affiorare una serie di strati rocciosi straordinariamente conservati che comprendono (dal basso verso l’alto) il Porfido, le Arenarie della Val Gardena, le formazioni a Bellerophon e gli strati del Werfen. Percorrendo la gola è così possibile avere una visione competa dei fenomeni geologici e paleontologici verificatesi tra il Permiano inferiore del Paleozoico (circa 280 milioni di anni fa) e il Triassico medio del Mesozoico (circa 235 milioni di anni fa). Nella parte finale a monte si riscontrano ulteriori due formazioni, risalenti a circa 240 milioni di anni fa: il conglomerato di Richthofen, appena sotto la cima del Corno Bianco, e, sovrapposto ad esso, le chiare bancate della Dolomia del Serla.

Ulteriori informazioni www.provincia.bz.it/natura

SA