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900 prove ogni anno al Laboratorio Analisi Alimenti

Casi di batterio EHEC ve ne sono stati sicuramente anche in passato, oggi, però, le notizie e gli alimenti circolano molto più rapidamente. Così Luca D'Ambrosio, direttore del Laboratorio Analisi Alimenti dell'APPA, che oggi martedì 7 giugno 2011, ha illustrato l'attività del laboratorio e dei dodici collaboratori.

900 prove ogni anno al Laboratorio Analisi Alimenti; in primo piano il direttore Luca D'Ambrosio. (FOTO: USP/A.Pertl)

Come ha sottolineato nella sua introduzione il direttore dell'Agenzia provinciale per l'ambiente, Luigi Minach, 15 anni di Agenzia costituiscono l'occasione per dare un'occhiata nei suoi laboratori, ed in particolare nel Laboratorio Analisi Alimenti, che assieme ad uno in Piemonte, sono gli unici a livello nazionale ad eseguire analisi anche sui prodotti cosmetici.
Attualmente, come ha spiegato Luca D'Ambrosio, suo direttore, il Laboratorio sta eseguendo analisi su colori per tatuaggi; in molti casi sono stati evidenziati metalli pesanti e sostanze cancerogene.
Come ha sottolineato D'Ambrosio, se nel 1931, anno in cui sono state avviate le analisi sugli alimenti con pochi spazi attigui la farmacia dell'ex Ospedale in via Cassa di Risparmio a Bolzano, il numero dei prodotti era limitato ed in prevalenza veniva analizzato il latte o il vino annacquato, oggi la grande sfida è costituita dalle contraffazioni alimentari, la presenza di contaminanti negli alimentie la mancanza di dichiarazioni dei contenuti o le dichiarazioni false o fuorvianti.
Ogni anno sono circa 900 i campino analizzati dal Laboratorio; negli scorsi quattro anni sono state circa 60 le constestazioni ogni anno fatte dal Laboratorio. Quelle più frequenti si riferiscono all'olio di frittura avariato, i contaminanti (quali muffe), ingredienti vietati, indicazioni furovianti.
Come ha spiegato il direttore del Laboratorio Analisi Alimenti, grazie alle moderne apparecchiature e tecniche d'analisi (cromatografia, spettrometria e biologia molecolare) al giorno d'oggi è possibile individuare elementi che solo negli anni Settanta era quasi impossibile individuare. Grazie a queste tecniche e apparecchiature è così possibile rintracciare pesticidi, additivi, conservanti, oppure medicinali. Spesso, come ha fatto presente D'Ambrosio, in prodotti dichiarati "naturali" si riscontrano medicinali; uno degli ultimi casi emersi anche nelle cronache nazionali è stata la presenza di "viagra" in un'integratore alimentare.   
I campioni da analizzare vengono forniti prevalentemenrte dai Servizi di igiene dei circon dari sanitari, dai Carabinieri del NAS (Nucleo anti sofisticazioni), dai servizi veterinari. 

Ulteriori informazioni:
www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/

SA