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Dalla Giunta: respinto il ricorso delle Acciaierie contro le prescrizioni ambientali

La Giunta provinciale ha respinto il ricorso presentato dalle Acciaierie Valbruna contro le prescrizioni previste dalla Conferenza dei servizi in materia ambientale per quanto riguarda polveri, rumore e bonifica del terreno. Lo ha annunciato il presidente Luis Durnwalder, sottolineando inoltre il via libera dell'esecutivo alla modifica del regolamento provinciale sull'inquinamento acustico.

A fine 2010 le Acciaierie Valbruna hanno chiesto alla Provincia il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale necessaria per far proseguire l'attività del proprio stabilimento di Bolzano. In quell'occasione, la Conferenza dei servizi in materia ambientale si era espressa in maniera positiva, segnalando però una serie di prescrizioni da attuare. Quattro di queste sono state oggetto di un ricorso presentato dall'azienda e definitivamente respinto questa mattina (29 agosto) dalla Giunta provinciale. I passaggi contestati riguardavano l'abbattimento delle polveri, il contenimento del rumore e la bonifica del terreno. "Le Acciaierie Valbruna - ha precisato il presidente Luis Durnwalder - hanno sempre rispettato tutte le prescrizioni avanzate in questi anni dalla Provincia di Bolzano. Abbiamo deciso di respingere il loro ricorso perchè riteniamo corretto che le norme debbano essere accettate da tutte le aziende presenti sul territorio, senza eccezioni per quelle di dimensioni maggiori".

Per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico, la Valbruna considera particolarmente penalizzante il passaggio in cui viene richiesto che "tutte le operazioni di carico e scarico devono essere eseguite in ambienti idonei e controllati evitando la produzione di polveri diffuse", ma la Conferenza dei servizi ricorda che negli ultimi 6 anni l'azienda ha sempre rispettato una prescrizione che solo ora considera svantaggiosa. Capitolo rumore: le Acciaierie contestano da un lato l'applicabilità della normativa provinciale (60 decibel dalle 6 alle 22, 50 decibel dalle 22 alle 6), e dall'altro la richiesta di un piano di risanamento acustico collegato al divieto di lavorazione notturna nel reparto laminatoio (la Conferenza dei servizi cita uno studio che comprova il superamento del valore limite). Infine, per quanto riguarda gli obblighi di bonifica in caso di cessazione definitiva dell'attività, viene fatto notare che tale prescrizione è già prevista dalla legge, e che nel caso concreto sono già stati riscontrati dei superamenti dei limiti.

Restando in materia di inquinamento acustico, la Giunta ha deciso di modificare il regolamento provinciale prevedendo eccezioni per la "rumorosità" prodotta da persone o animali. "Siamo inondati di ricorsi contro i campanacci delle mucche all'alpeggio, i canti dei galli e le campane delle chiese - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - ma credo che se da un lato si debba tenere conto dei problemi derivanti dall'inquinamento acustico, dall'altro bisogna anche saper rispettare le tradizioni e gli usi di un territorio".

mb