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Idrogeno in Alto Adige, l'impianto di Bolzano Sud best-practice europea

"Tecnologia dell'idrogeno in Alto Adige", questo il titolo dell'incontro informativo di questa mattina (13 ottobre) a Palazzo Widmann. Grazie ai fondi del programma FESR, Provincia e IIT stanno portando avanti un progetto riguardante il primo impianto altoatesino di produzione e distribuzione dell'idrogeno a Bolzano Sud. Bruxelles dimostra di apprezzare l'inizativa, tanto da volerla indicare tra le best-practice a livello europeo.

L'impianto di Bolzano Sud, progetto a 360 gradi (produzione, distribuzione, formazione, centro di competenza) nato grazie alla collaborazione fra Provincia di Bolzano, Autostrada del Brennero e Istituto per le tecnologie innovative (IIT), rappresenterà il primo passo concreto per realizzare la cosiddetta autostrada dell'idrogeno fra Monaco e Modena, con un distributore d'idrogeno ogni 600 km. Grazie alla sua capacità di 2 milioni di metri cubi di idrogeno all'anno (50 autobus o mille automobili), consentirà di sostituire 650mila litri di benzina, o 550mila litri di gasolio, con un risparmio di 1,5 milioni di kg. di anidride carbonica all'anno. "Si tratta di un passo in avanti nella giusta direzione - ha spiegato il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder aprendo i lavori del convegno - perchè il nostro obiettivo è quello di arrivare entro il 2020 alla copertura completa del fabbisogno con energie prodotte da fonti rinnovabili".

Il progetto dell'impianto di Bolzano Sud, ha annunciato il funzionario della UE Francesco Brocani, sarà prossimamente presentato dall'Unione Europa come una delle best-practices del settore. "Vogliamo che siano presenti tutti gli aspetti dell'idrogeno - ha sottolineato il presidente dell'IIT Walter Huber - dalla produzione, alla distribuzione, dalla ricerca allo sviluppo. Si tratta di una tecnologia che ha ancora un impatto limitato per quanto riguarda l'utilizzo finale, ma è necessario muoversi subito, sperimentando le migliori soluzioni possibili grazie anche ad un forte sostegno pubblico".  Da questo punto di vista, un contributo importante arriva dai finanziamenti previsti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

"L'Alto Adige ha un grande potenziale nel campo delle energie rinnovabili - ha proseguito Luis Durnwalder - basti pensare ai risultati già raggiunti con l'idroelettrico, il solare e la biomassa. L'idrogeno rappresenta una delle scommesse del futuro, con prospettive molto interessanti nel settore della mobilità, e per questo riteniamo fondamentale essere presenti con un progetto innovativo in grado di contribuire allo sviluppo della ricerca".  All'incontro informativo svoltosi questa mattina (13 ottobre) a Palazzo Widmann, a Bolzano, hanno partecipato anche Peter Gamper (direttore Ufficio integrazione europea), Thomas Klauser (direttore IIT), Carlo Costa (direttore generale Autostrada del Brennero), Martin Gallmetzer (ricercatore IIT) e Thomas Mathà (direttore Ripartizione affari comunitari).

mb