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Laimer sui 20 anni della Convenzione delle Alpi: esemplare, ma non per tutti

"Un documento di valore mondiale, uno strumento per la tutela di aree alpine sensibili", così l'assessore provinciale all'ambiente Michl Laimer definisce la Convenzione delle Alpi che oggi (7 novembre) celebra i suoi primi 20 anni. Laimer ricorda i successi conquistati anche grazie alla Convenzione ma anche le ombre legate alla mancata attuazione da parte di alcuni Stati tra cui l'Italia.

La Convenzione delle Alpi veniva siglata vent'anni fa a Salisburgo quale primo accordo per la tutela di aree di montagna sensibili dal punto di vista ecologico. "Un documento spesso sottovalutato, ma che invece costituisce una road map esemplare per il futuro e per la salvaguardia sostenibile delle Alpi", sottolinea l'assessore Laimer in occasione dell'anniversario. Grazie alla Convenzione, prosegue l'Assessore, è stato possibile avviare una collaborazione transfrontaliera concreta, "necessaria per rappresentare gli interessi delle Alpi a livello europeo." Laimer ricorda inoltre l'importanza del lavoro di sensibilizzazione garantito nell'ambito della Convenzione, "avviato in un periodo in cui la difesa delle Alpi non era certamente considerata prioritaria da tutti gli Stati firmatari", specifica Michl Laimer.

Accanto agli aspetti positivi l'Assessore all'ambiente della Provincia non nasconde le ombre che hanno accompagnato l'attuazione della Convenzione delle Alpi: "Alcuni Stati, a cominciare dall'Italia, non fanno seguire alle parole i fatti e non assumono impegni concreti", spiega Laimer. L'esempio più lampante è la mancata ratifica del Protocollo aggiuntivo dei trasporti, che il Parlamento ha nuovamente bloccato. "È vergognoso che vent'anni dopo la firma della Convenzione un ambito cruciale come il traffico resti ancora inapplicato per le resistenze dell'Italia", conclude Laimer.

 

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