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La biomassa/legno, energia del futuro

Affiancato da esperti del settore, l'assessore provinciale all'energia, Michl Laimer, durante la conferenza stampa alla centrale di teleriscaldamento di Rasun il 2 ottobre 2002, ha fatto una breve panoramica sulla tipologia e attività degli impianti di teleriscaldamento a biomassa sparsi in Alto Adige e sulle prospettive per il futuro.

Nel campo dell’energia l’inversione di tendenza è iniziata scandendo il progressivo svanire dell’epoca delle fonti energetiche di origine fossile. Lo ha ampiamente dimostrato il vertice di Johannesburg dove uno dei più accesi temi di discussione è stato proprio lo sviluppo sostenibile. Per nove giorni i rappresentanti di 190 nazioni del mondo hanno discusso di politica energetica sostenibile. Non si poteva non parlare di fonti energetiche rinnovabili, dell’indispensabile know how, della tendenza globale alla privatizzazione del settore energetico e del diritto di ognuno al libero accesso. Il grido a favore delle fonti rinnovabili è sfociato nell’impegno da parte di 80 Paesi ad aumentare entro il 2012 la quota di fonti energetiche rinnovabili del 15% rispetto alla produzione globale di energia.
L’Alto Adige ha già raggiunto questa percentuale soltanto con la biomassa e la percentuale aumenta se si aggiungono tutte le altre fonti rinnovabili. Una politica di incentivazione mirata nell’intento di realizzare una forma sostenibile di approvvigionamento energetico e il lavoro di sensibilizzazione hanno consentito alla giunta provinciale di favorire l’utilizzo di fonti rinnovabili come il sole, il legno e il biogas. I successi sono evidenti e tangibili: l’Alto Adige vanta un terzo della superficie totale di collettori solari di tutta Italia. Nel campo della fotovoltaica ossia della produzione diretta di corrente elettrica mediante energia solare, sono stati avviati alcuni promettenti progetti pilota soprattutto nelle zone alpine.
Le cose si stanno muovendo anche nel campo degli impianti a biogas. Molti agricoltori hanno riconosciuto che il problema del colaticcio ha anche un risvolto positivo cioè la produzione di corrente. Uno dei sistemi più validi per le zone agricole è quello delle cooperative di piccoli agricoltori.
Nel settore della biomassa l’Alto Adige ha alle spalle una tradizione di oltre dieci anni nel corso dei quali è stata realizzata una rete capillare di impianti di teleriscaldamento (24 funzionanti a pieno regime e 4 in fase di progetto). Nell’immediato futuro il numero degli impianti salirà a 35. Il vantaggio di queste "centrali" decentrate è evidente: fonti energetiche rinnovabili neutre in termini di emissioni di CO2, approvvigionamento comodo e conveniente per il cliente, autonomia dalla situazione politica connessa alle fonti di origine fossile, trasporto breve e a basso rischio, aumento dei posti di lavoro locali. Ma l’Alto Adige ha un’altra marcia in più: il grande quantitativo di legna proveniente dai boschi.
Nell’impianto di Rasun, il primo di 24 in Alto Adige, l’assessore Laimer e i responsabili delle centrali di teleriscaldamento della provincia hanno richiamato l’attenzione sul significato e lo sviluppo per il futuro di fonti rinnovabili come il legno e la biomassa.
Con l’occasione è partito anche il conto alla rovescia per la "Giornata delle porte aperte" indetta per sabato, 5 ottobre 2002 in occasione delle "Giornate europee della biomassa nelle regioni europee".
Nell’Unione Europea le giornate della biomassa nelle regioni si terranno dal 29 settembre al 6 ottobre 2002. La signora Loyola de Palacio, vicepresidente della Commissione Europea, ne ha rilevato il patrocinio e questo sottolinea il significato che l’Unione attribuisce alla biomassa tra le fonti energetiche rinnovabili.
In occasione della "Giornata delle porte aperte", sabato 5 ottobre 2002, le centrali saranno aperte al pubblico dalle ore 10.00 alle 17.00.

SA