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Allargamento pista Cir: II Commissione chiede rielaborazione progetto

Il progetto per l’allargamento della pista da sci Cir nel Comune di Selva Gardena è stato esaminato e respinto dalla II Commissione provinciale alla tutela del paesaggio nella seduta di questa mattina, martedì 15 maggio 2012. Come fa presente l’arch. Adriano Oggiano, la II Commissione da lui presieduta, ha chiesto la rielaborazione del progetto. Al termine della seduta, assieme alla Consulta per l'alpinismo ha visitato la mostra dei progetti presentati in concorso per la ristrutturazione di tre rifugi alpini.

Il progetto presentato dalla società gestrice degli impianti "Danterceppies" prevede l'ampliamento, spianamento e rispettivamente riporto di materiale lungo la pista Cir. I movimenti terra previsti, come spiega l'arch. Oggiano, sono pari a 41.000 metri cubi. La superficie interessata è di 10.600 metri quadrati.
Gli interventi indicati sono suddivisi in due parti: nella Zona "canalone" i lavori indicati interessano un tratto di 660 metri e nella Zona "S" uno di 480 metri.
Tutti gli scavi in progetto per allargare la pista prevedono di fatto uno spostamento della sede della pista esistente a monte, a nord nella zona "Canalone" e a valle, a sud nella zona "S" in un'area caratterizzata dalla presenza di pinete e pareti rocciose.
Si tratta di movimenti di terra in alcuni casi di oltre 35 metri di larghezza e 10 di altezza con sbancamenti anche in roccia. In un punto, ad esempio, l'attuale larghezza di 35 metri della pista giungerebbe ad 85 metri. 
La pista corre lungo il confine del Parco Naturale Puez Odle e della Zona Natura 2000 Gardena - Valle Lunga - Puez nel Parco Naturale Puez-Odle
Come comunica l’arch. Oggiano, per la II Commissione l´intervento proposto non appare sostenibile dal punto di vista paesaggistico per la delicatezza della morfologia del terreno e per la zona di alta sensibilità naturalistica.
I lavori di movimento terra e quindi di ampliamento della pista, secondo la Commissione, debbono essere ridotti in dimensioni contenute ed evitando gli sbancamenti che nel progetto presentato creano scarpate al di fuori del sedime della pista necessaria.
L'accompagnameno del progetto in collaborazione con l'Ufficio tutela del paesaggio e l'Autorità forestale, come ricorda l'arch. Oggiano, deve consentire un allargamento con interventi più mirati e puntuali, contenuti nei limiti ammissibili imposti dalla conformazione rocciosa del terreno e dallo stesso piano di settore  degli impianti di risalita e delle piste di sci.

La II Commissione provinciale per la tutela del paesaggio, al termine della seduta di oggi, martedì 15 maggio 2012, al Palzzo dell'ambiente in via Renon 4 a Bolzano, ha visitato insieme alla Consulta per l'alpinismo (Ripartizione Turismo) la mostra dei progetti presentati al concorso per la ricostruzione di tre rifugi alpini, "Ponte di Ghiaccio"/ Edelrauthütte (Selva dei Molini/Lappago), "Vittorio Veneto al Sasso Nero"/Schwarzensteinhütte (San Giovanni in Valle Aurina) e Pio XI/ Weißkugelhütte (Curon Venosta).
La II Commissione provinciale per la tutela del paesaggio e la Consulta per l'alpinismo sono i due organi competenti per l'esame dei progetti di rifugi alpini, tenuti ad esprimere un parere una volta che il Comune competente territorialmente presenta il relativo progetto prima dell'approvazione definitiva da parte della Giunta provinciale.
La presentazione odierna dei risultati del concorso alla trentina di esperti è avvenuta grazie alla stretta e fattiva collaborazione con il Dipartimento lavori pubblici e la Ripartizione edilizia (l'arch. Josef March ed il geom. Hans-Peter Santer), che ha voluto illustrare insieme al coordinatore arch. Stephan Dellago i progetti pervenuti.
I membri della II Commissione provinciale per la tutela del paesaggio si sono complimentati dell'ottimo lavoro svolto, della scelta molto dettagliata e competente dei criteri di valutazione dei progetti e hanno ringraziato del coinvolgimento già in questa fase preventiva.
L'apporto di numerose idee, spesso molto innovative, e la ricchezza di risposte tecniche a temi complessi come quello della costruzione di un rifugio, come sottolinea l'arch. Adriano Oggiano, presidente della II Commissione provinciale per la tutela del paesaggio, aumenta la possibilità di valutare il progetto più riuscito e con questo la realizzazione di edifici di grande qualità, a beneficio della cultura architettonica d'alta montagna.

SA