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Sentiero per malga di Antersac: proposta rivisitata respinta dalla II Commissione tutela del paesaggio

Il progetto rivisitato per la realizzazione di un sentiero di allacciamento alla malga di Antersac, Variante Val, nei comuni di San Martino in Badia e Badia è stato respinto dalla II Commissione provinciale alla tutela del paesaggio, presieduta dall'arch. Adriano Oggiano, che lo ha esaminato nella seduta di oggi, martedì 18 settembre 2012.

Il progetto prevedeva la realizzazione di un sentiero trattorabile lungo circa 860 metri lineari. Secondo la II Commisione, però, il sentiero progettato si snoderebbe in un'area protetta tre volte: verrebbe, infatti, a passare all'interno del Parco naturale Puez-Odle, in un luogo assolutamente incontaminato, in una zona individuata quale sito Natura 2000, inserito tra quelli eletti dall'Unesco a patrimonio dell'umanità.
Il progetto Antersac II Variante 2012 corrisponderebbe più o meno al primo progetto del 2008; nel nuovo progetto, infatti, non verrebbero più realizzati solo gli ultimi 300 metri del sentiero ed il committente non ha preso in considerazione la soluzione di compromesso individuata nell'aprile 2011 per un tracciato meno ampio.

Ciò non comporta, perciò, alcuna miglioria del progetto che la II Commissione aveva già respinto il 23 settembre 2008.

Come sottolinea la II Commissione, la malga dispone di un sentiero forestale sistemato di recente fino alla località Plan da Locia, mancherebbero quindi gli ultimi 1.160 metri lineari (150 m di dislivello).

Se da un lato il risanamento previsto dell'edificio della malga risulta essere assolutamente sensato, non risulta altrettanto necessaria la realizzazione di un sentiero trattorabile ai fini del risanamento stesso, come dimostrano esempi analoghi.
Il tratto interessato dagli interventi comprende zone ripide e rocciose; l'area è caratterizzata da naturalezza incontaminata; l'allacciamento della malga indurrebbe una più intensa attività (sia per la malga che per lo sfruttamento forestale) ed anche un maggiore utilizzo per attività ricreative che arrecherebbero disturbo e comprometterebbero habitat vitali intatti.

Infine, secondo la Ripartizione beni culturali, l'area in questione presenterebbe aspetti interessanti dal punto di vista archeologico.
Per le ragioni specificate, la II Commissione provinciale per la tutela del paesaggio, come spiega l'arch. Oggiano, ha confermato a maggioranza il parere negativo precedentemente espresso e, pertanto, ha respinto il progetto.

SA