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Sì all'ampliamento del Parco naturale Sciliar

Il Parco naturale dello Sciliar verrà ampliato del 16%, pari a ulteriori 946 ettari posti sotto tutela: la richiesta del Comune di Tires ha ottenuto il parere positivo della I Commissione provinciale per la tutela del paesaggio. Più complessa resta la questione della modifica dei confini del Parco Gruppo di Tessa.

Il massiccio del Catinaccio con il suo ricco paesaggio boschivo diventerà parte del Parco naturale Sciliar: la richiesta di ampliamento a suo tempo inoltrata dal Comune di Tires - accompagnata da una serie di sopralluoghi e manifestazioni pubbliche in collaborazione con l'Ufficio provinciali Parchi naturali - è stata ora approvata all'unanimità dalla I Commissione provinciali per la tutela del paesaggio. Saranno 946 gli ettari di prezioso paesaggio naturale e culturale a confluire nel Parco dello Sciliar, la cui area di tutela si amplia di un ulteriore 16% per raggiungere una superficie complessiva di 6.796 ettari. E la strada dell'ampliamento del Parco percorsa dal comune di Tires sta per essere imboccata anche dal comune di Nova Levante per la parte di Catinaccio di sua competenza.
Questa politica di ampliamento qualitativo trova il sostegno dell'Ufficio provinciale Parchi naturali, che dal canto suo sta valutando anche la possibilità di ribattezzare l'area tutelata in "Parco naturale Sciliar-Catinaccio".

Quanto però sia generalmente complesso e non facile garantire gli interessi di tutela del paesaggio lo dimostra l'altra questione dibattuta dalla I Commissione provinciale nella sua ultima seduta, concernente la richiesta del comune di Moso in Passiria di modificare i confini del Parco naturale Gruppo di Tessa nella zona di Plan. Le modifiche proposte dal comune per aggiornare lo sviluppo economico e turistico dell'area prevedono l'ampliamento della pista da sci fino a quota 2.500 m, la costruzione di un collettore d'acqua per l'innevamento delle piste e la costruzione di una centrale idroelettrica. In cambio il comune di Plan propone di integrare nel parco naturale un'area boschiva che aumenterebbe la superficie del parco di 27 ettari.

I rappresentanti dell'Ufficio parchi naturali e della Ripartizione Natura e paesaggio all'interno della Commissione si sono detti contrari al progetto, argomentando che con questa permuta sarebbero stati infranti due punti-chiave del concetto di parco naturale sviluppato in Alto Adige: da un lato infatti non sono ammesse nel parco aree sciistiche né sfruttamento di derivazioni d'acqua che non siano in relazione con l'attività agricola e forestale consentita. Dall'altro si osserva che l'aumento della superficie del parco avrebbe conseguenze negative e durature sul piano ecologico, dovute al prelievo d'acqua dal rio Plan e all'ampliamento dell'area sciistica in quota. Agli altri membri della I Commissione è stato poi ricordato che anche il direttivo del Parco Gruppo di Tessa è contrario a modificare i confini, ma non è servito: in sede di votazione la Commissione ha deciso a stretta maggioranza di approvare la proposta del comune di Moso sulla base delle ragioni di carattere socioeconomico.

"Questo però non significa ancora via libera agli interventi sul paesaggio - specifica Roland Dellagiacoma, direttore della Ripartizione provinciale Natura e paesaggio - in quanto si attende ora di esaminare i progetti esecutivi, che devono essere sottoposti alla prescritta procedura di approvazione."

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