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Parco dello Stelvio: Pichler Rolle discute i problemi con i vertici

Da anni senza organi collegiali e sicurezze sulla nuova struttura gestionale, con vertenze aperte in materia di diritto del lavoro: "Nel parco nazionale dello Stelvio si lavora in condizioni molto difficili", conferma l’assessore provinciale Elmar Pichler Rolle dopo l’incontro con gli attuali vertici del parco. Pichler Rolle ha assicurato che la Provincia di Bolzano intende aumentare gli sforzi per trovare una soluzione ai diversi problemi.

Risolvere assieme i problemi: da sinistra, il presidente del parco nazionale Tomasi, l'assessore Pichler Rolle e il direttore del parco Platter

131mila ettari di superficie, un budget annuo di 10,5 milioni di euro, 108 dipendenti e 90 lavoratori stagionali: sono i dati principali del parco nazionale dello Stelvio, istituito nel 1935, che si estende per il 45% in territorio lombardo, per il 41% in Alto Adige per il 14% in Trentino. Malgrado le dimensioni e l'importanza, la situazione che il parco sta attraversando non è rosea, a cominciare dall'accordo ancora da siglare sulla nuova struttura gestionale del parco. Il presidente Ferruccio Tomasi riveste attualmente l'unica funzione giuridicamente operativa mentre tutti gli organi collegiali previsti dagli statuti del parco non sono attivati. "Questo stato di cose comporta per il presidente Tomasi dover gestire il parco con il direttore Wolfgang Platter a colpi di ordinanze straordinarie", sottolinea l'assessore provinciale alla tutela del paesaggio Elmar Pichler Rolle dopo l'incontro con i due funzionari, che ha ringraziato per l'impegno continuo in condizioni difficili.

Solo negli ultimi due anni sono state emesse circa 80 ordinanze straordinarie, che dovranno essere ratificate a posteriori dai nuovi organismi di gestione: "Risolvere continuamente in via provvisoria questioni cruciali come gli inquadramenti del personale è un compito praticamente impossibile", osserva Pichler Rolle. Da qui anche i processi in corso in materia di diritto del lavoro che si aggiungono al problema dell'abbattimento illegale di selvaggina (circa 500 cervi all'anno, in particolare nella parte lombarda del parco), come è stato riferito nell'incontro.

Resta sempre aperta sul piano politico, come detto, la questione della futura struttura gestionale del parco nazionale. Obiettivo della Giunta provinciale è quello del riassetto organizzativo con la gestione condivisa tra Lombardia, Alto Adige e Trentino. "Dal nuovo governo negli ultimi tempi sono arrivati segnali positivi", commenta Pichler Rolle, che ha assicurato al presidente Tomasi e al direttore Platter che la Provincia continuerà ad impegnarsi per chiarire al più presto tutte le questioni relative al parco. Pichler Rolle intende tra l'altro intervenire a Roma per sollecitare il ministro per l'ambiente ad adottare le misure attese da tempo, come la nomina degli organi collegiali del parco nazionale.

 

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