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Scopazzi del melo: progetti di ricerca per 3,2 milioni di Euro

Nei prossimi anni il Centro di Sperimantazione Laimburg spenderà 3,2 milioni di Euro per progetti di ricerca in atto sugli scopazzi del melo. Circa 300 agricoltori il 5 novembre scorso a Marlengo hanno partecipato al convegno informativo organizzato dal Centro di Sperimentazione Laimburg con il coinvolgimento del Centro di Consulenza di fruttiviticoltura, il Südtiroler Bauernbund e l'Ufficio Frutti-viticoltura della Provincia.

Folto pubblico alla manifestazione informativa sugli scopazzi

La malattia "scopazzi del melo" è un problema attuale che viene affrontato seriamente dal Centro di Sperimentazione Laimburg tenendo conto della crescita di infestazioni nel Burgraviato e la bassa Val Venosta.
Fino al 2011 sono stati spesi 1,5 milioni di Euro per affrontare il tema focale degli scopazzi del melo. Dal 2012 al 2017 saranno messi a disposizione altri 3,2 milioni di Euro per continuare la ricerca su questa malattia insidiosa.
Gli sforzi della ricerca di questa malattia fatti finora proseguono con due progetti di ricerca ad hoc che concentrano le indagini per individuare quali sono i fattori decisivi che influenzano la crescita di infestazioni nelle regioni più colpite dagli scopazzi. La malattia, infatti, si è riscontrata anche in altre zone della provincia, ma con un numero molto basso di piante malate rispetto al Burgraviato e la Val Venosta. Nelle sue ricerche il Centro di Sperimentazione Laimburg collabora strettamente con il Centro di Consulenza in Fruttiviticoltura con un continuo scambio di dati e conoscenze.
Negli ampi studi effettuati gli scienziati hanno ottenuto importanti conoscenze sugli scopazzi del melo. La psilla Cacopsylla picta è risultato quale insetto vettore principale in Alto Adige. Questa conoscenza ha formato la base per lo sviluppo di misure e strategie contro le psille. Inoltre, è stato sviluppato un metodo di diagnostica molecolare degli scopazzi che permette di riconoscere le piante malate prima che i sintomi della malattia diventino visibili. Sono stati testati dei preparati con effetto rafforzante del sistema immunitario delle piante. La soppressione dei sintomi della malattia tramite queste sostanze è risultata solamente temporanea. Piante malate non possono essere guarite, ma devono essere estirpate. Nei prossimi anni non ci sarà però una sostanza in grado di trattare gli scopazzi del melo.

Nell'ambito della manifestazione informativa, il Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura ha fornito una sintesi sulle attuali quantità di infestazioni. Le zone più colpite dagli scopazzi sono sempre il Burggraviato e la bassa Val Venosta come evidenziato dalla crescita di piante malate. Inoltre, i ricercatori del Centro di Sperimentazione Laimburg hanno presentato gli attuali progetti di ricerca in materia. Gli agricoltori sono poi stati informati dall'Ufficio Frutti-viticoltura sulle norme da seguire nella gestione di piante malate. L'associazione degli agricoltori altoatesini"Bauerbund" ha lanciato l'appello di incentivare la ricerca sugli scopazzi ed esortato gli agricoltori di attenersi alle direttive nell'interesse di tutti i coinvolti.
La manifestazione si è conclusa con una discussione ed uno spuntino, durante il quale i partecipanti hanno approfittato dalla possibilità di discutere direttamente con le relatrici ed i relatori.

SA