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Gestione del rischio idraulico in ambito montano: importante fare rete

Sono stati aperti questa mattina, 21 novembre 2013, presso la sede dell'Università di Bolzano, i lavori del workshop "Direttiva europea 'Alluvioni': Verso una nuova gestione del rischio idraulico in ambito montano" organizzato congiuntamente dalla Facoltà di Scienze e Tecnologie della Libera Università di Bolzano e dalla Ripartizione Opere Idrauliche della Provincia con il patrocinio dell'ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Aperti i lavori del Workshop sulla Direttiva alluvioni

L'Alto Adige rappresenta da sempre un esempio di efficienza nella gestione dei rischi naturali, come testimoniato anche nei recenti casi dell'alluvione in Val di Vizze e della frana di 40 ettari in Val Badia, e quindi, come sottolinea Rudolf Pollinger, direttore della Ripartizione Opere idrauliche, si pone quale centro naturale di discussione e di ricerca nell'ambito della prevenzione dei rischi.
In questa prospettiva la Ripartizione provinciale Opere Idrauliche e la Facoltà di Scienze e Tecnologie della LUB hanno avviato numerose attività di collaborazione e ricerca; tra le iniziative di maggior interesse spicca una serie di convegni dedicati all'applicazione della direttiva europea 2007/60, che impone agli stati membri la redazione, entro il 2015, di piani organici per la gestione del rischio di alluvione.
Tra oggi, giovedì 21 novembre e domani, venerdì, 22 novembre 2013, si svolge infatti il terzo e ultimo workshop dal titolo "La direttiva europea 'alluvioni': verso una nuova gestione del rischio idraulico in ambito montano". I precedenti incontri, tenutisi a giugno 2011 e maggio 2012 e caratterizzati da un grande riscontro di pubblico, hanno avuto come focus i metodi di valutazione dei pericoli alluvionali e dei rischi che ne derivano per le persone, per gli insediamenti e le infrastrutture.
Questo workshop conclusivo si incentra in particolare sugli strumenti e sulle strategie di gestione di tali rischi; tra le tematiche affrontate vi sono sia le misure strutturali di mitigazione, come le sistemazioni dei corsi d'acqua, sia le misure non strutturali, quali la pianificazione urbanistica, le assicurazioni, i sistemi di allertamento e di gestione delle emergenze. A tal riguardo, come è stato sottolineato, è di assoluta rilevanza la collaborazione in rete fra le singole autorità coinvolte. Un ulteriore tema di approfondimento è l'integrazione degli obiettivi della Direttiva "Alluvioni" con quelli della Direttiva "Acque", che riguarda gli aspetti di qualità dell'acqua e degli ecosistemi acquatici. Gli interventi, organizzati in tre sessioni, vengono tenuti da esperti del settore, provenienti non solo dall'Italia ma anche dalla Svizzera e dall'Austria.
Nelle intenzioni degli organizzatori il workshop è inteso quale occasione per far incontrare il mondo della ricerca, gli enti territoriali ed i professionisti che lavorano nel campo della pianificazione e della gestione dei territorio.

 

SA