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Aperta "Biolife", Durnwalder: grandi potenzialità della coltivazione biologica

Rispetto a quanto avviene per la frutticoltura, l'offerta di prodotti biologici nel settore zootecnico è ancora inferiore alla domanda: "Una conferma che l'allevamento secondo parametri bio ha potenzialità non ancora sfruttate per le aziende altoatesine", sottolinea il presidente della Provincia Luis Durnwalder in concomitanza con l'apertura della fiera "Biolife" a Bolzano.

In Alto Adige le superfici a coltivazione biologica e le aziende bio sono cresciute costantemente fino al 2011, in prevalenza nel settore frutticolo. Con una produzione bio di 43mila tonnellate l'anno l'Alto Adige si conferma il maggiore produttore europeo e riesce a coprire la grande richiesta del mercato. "Nel settore del latte la situazione invece è diversa e il fabbisogno di prodotti bio resta elevato", sottolinea il presidente Luis Durnwalder, competente anche per l'agricoltura. Questa domanda costituisce una grande opportunità per molte aziende locali che potrebbero convertire la rispettiva produzione ai parametri bio: i pagamenti a favore dei produttori in questo settore sono di almeno un terzo superiori a quelli "normali", secondo il Presidente.

Le remore delle imprese zootecniche a compiere questo passo, osserva Durnwalder, riguardano in particolare l'aumento delle prescrizioni in materia di documentazione e di controllo, mentre sono considerate meno problematiche quelle relative all'alimentazione e alla cura degli animali. Per Durnwalder restano però prevalenti le grandi potenzialità del settore: "Tutte le rilevazioni dimostrano che i consumatori guardano con grande interesse ai prodotti biologici in agricoltura, soprattutto perchè lo collegano al divieto di coltivare organismi geneticamente modificati". In conclusione il Presidente della Provincia si augura che "le aziende, soprattutto quelle giovani e innovative, possano collocare la coltivazione bio al centro del dibattito sul futuro dell'agricoltura in Alto Adige."

 

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