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Sotto controllo la processionaria del pino in Venosta

Gli esperti dell'Ispettorato forestale di Silandro, dopo aver fatto il punto sulla situazione delle conifere in Val Venosta, hanno stabilito che al momento non è necessario effettuare trattamenti con l'elicottero contro la processionaria del pino. La diffusione è infatti contenuta. Interventi in corso anche sui sentieri panoramici.

Esemplari di pino nero attaccati dalla processionaria

La processionaria del pino è un lepidottero (farfalla) diffuso nell'Europa centro-meridionale e nel bacino del Mediterraneo. I bruchi vivono su diverse specie di pino, delle quali divorano gli aghi. Alla fine dell'inverno abbandonano i nidi con tipiche "processioni" alla ricerca di cibo. Il Servizio forestale di Silandro segue costantemente l'evolversi della malattia e, nel caso di forti infestazioni su vaste superfici boscate, provvede al trattamento di lotta con specifici prodotti biologici. La processionaria del pino indebolisce le piante ma non porta alla loro morte.

Attualmente, informa l'Ispettorato forestale, si registra una forte presenza della processionaria su una superficie contenuta (53 ettari) nelle zone di Vezzano, Laces e Spondigna e pertanto si ritiene al momento non necessario effettuare trattamenti con l'elicottero. Le condizioni meteorologiche invernali hanno infatti frenato lo sviluppo delle larve. Il contatto dell'uomo con le setole urticanti della processionaria del pino può provocare reazioni allergiche sgradevoli e parzialmente pericolose: irritazioni della cute, prurito, infiammazione degli occhi, infiammazione della mucosa, malanni asmatici, febbre. A tale proposito in questi giorni il Servizio forestale sta effettuando trattamenti con uno specifico preparato sui sentieri panoramici più frequentati del Monte Sole in Venosta.

Da circa vent'anni, come contromisura, viene attuato dalla Provincia in Venosta il progetto che trasforma i popolamenti di pino nero in boschi misti con latifoglie conifere stabili e resistenti nel lungo periodo. L'investimento annuale è di 150mila euro. Si ricorda che per informazioni o richieste di intervento ci si può rivolgere al Servizio forestale e alla stazione di Silandro (tel. 0473/736130).

 

 

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