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Sul Renon rinasce un laghetto dimenticato

L’Ispettorato forestale Bolzano II, che fa capo al Dipartimento del presidente Luis Durnwalder, si occuperà di dare nuova vita ad uno stagno nella zona di Maria Assunta, sul Renon, ormai ricoperto di terra e piante. Il progetto sarà realizzato nell’ambito delle misure del piano di sviluppo territoriale cofinanziate dalla UE.

Nella zona di Maria Assunta, sul Renon, c’è uno stagno che rischia di scomparire: numerose piante l’hanno infatti occupato, provocando l’avanzamento del terreno circostante. Per evitare la scomparsa di un elemento così importante sia dal punto di vista paesaggistico che da quello della tutela ambientale, l’Ispettorato forestale Bolzano II ha deciso di riportarlo a nuova vita, utilizzando a questo scopo anche i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea nell’ambito del Piano di sviluppo territoriale.

Lo stagno, che si trova lungo il sentiero che da Soprabolzano porta al Gasthof Schluff, a 1.200 metri di altitudine, ha una superficie di 40x20 metri e confina con un bacino antincendio pienamente inserito nel paesaggio. Un tempo, gli abitanti della zona vi si recavano per lavare i panni, ed il relativo diritto di utilizzo esiste tuttora. Oggi, tuttavia, sarebbe impossibile procedere alle stesse operazioni delle nostre nonne, in quanto una folta vegetazione, fatta di canneti, cespugli ed alberi, ha coperto quasi interamente la superficie dello specchio d’acqua.

L’Ufficio della Ripartizione Foreste, che fa capo al Dipartimento del presidente Luis Durnwalder, intende valorizzare sia questo stagno che il bacino adiacente in primo luogo effettuando un inventario delle piante e degli animali che vi trovano dimora, ed in secondo luogo ridando fiato allo specchio d’acqua ormai coperto. Questa operazione renderebbe un’ampia porzione del paesaggio visibile ai visitatori che percorrono il sentiero, permettendo uno stretto contatto con un ambiente naturale incontaminato. In questo modo, tutela del paesaggio ed ecologia andrebbero davvero di pari passo. Inoltre, entrambi gli specchi d’acqua potrebbero servire in caso di incendio, migliorando anche la sicurezza del uogo.

L’autorità forestale procederà in un primo momento a liberare lo stagno con un escavatore. Per offrire l’habitat ideale a piante ed animali, il rilievo del terreno verrà predisposto in maniera irregolare, e coperto di terra argillosa portata da un’altra zona. Il bacino antincendio verrà inoltre svuotato e liberato dalla melma. Infine, poiché entrambi i bacini non hanno alcun canale di sfogo naturale e vengono alimentati solo da acque di scolo, gli addetti dell’Ispettorato forestale realizzeranno anche dei canali di drenaggio. “Al termine dei lavori”, commenta il direttore dell’Ispettorato Mario Broll, “avremo un ambiente naturale che sarà rifugio ideale per innumerevoli specie animali e vegetali, ed una zona paesaggistica suggestiva per i numerosi viandanti”.

MC