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Schuler sull’erbicida glifosato: non minimizzare ma neppure creare panico

È in corso da parte dell’UE la procedura per decidere se autorizzare o meno l’utilizzo del glifosato, un erbicida molto usato in agricoltura su cui esistono opinioni divergenti nell’ambito della ricerca medica. "In Alto Adige si fa comunque quanto è nelle nostre possibilità per ridurre al minimo il suo utilizzo", sottolinea l’assessore provinciale all’agricoltura Arnold Schuler.

L'erbicida glifosato, molto usato in agricoltura, ha un effetto diffuso. Le coltivazioni di piante resistenti al glifosato - definite Roundup Ready - permettono infatti ai coltivatori di utilizzare l'erbicida contro le piante infestanti senza danneggiare i raccolti. Ma sulla sua eventuale tossicità si discute da tempo. Sul tema di attualità interviene l'assessore provinciale all'agricoltura Arnold Schuler. "Gli studi e le verifiche proseguono - afferma - perché si possa giungere a ridurre l'impiego di glifosato a favore di metodi alternativi e di mezzi meccanici per combattere le erbe infestanti. Attualmente regna ancora molta incertezza, come dimostrano le diverse prese di posizione." Un motivo in più per l'agricoltura locale e le amministrazioni provinciali e comunali, aggiunge Schuler, "per contenere l'utilizzo non solo del glifosato ma degli erbicidi in generale."

L'Agenzia per la Ricerca sul Cancro (IARC), il segmento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che si occupa dell'ambito oncologico, ha dichiarato il composto probabilmente cancerogeno, ma molti esperti hanno già criticato tale classificazione. A livello Ue è in corso la nuova valutazione del glifosato e la stessa OMS ha insediato un gruppo di lavoro con il compito di fare chiarezza sui dati e sulle differenti valutazioni. "Non si tratta di minimizzare ma, stante la situazione attuale, non è neppure il momento di diffondere il panico", conclude l'assessore Schuler.

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