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Dobbiaco, cava vietata perchè in un parco naturale

La legge provinciale sulla tutela della natura del 2010 vieta le cave all'interno dei territori posti sotto tutela in quanto parchi naturali: questa la motivazione data dal Dipartimento provinciale ambiente, energia e sviluppo del territorio relativamente alle notizie apparse in questi giorni sulla chiusura della cava "Castagna" di Dobbiaco.

"Come ben noto anche all'azienda che gestisce la struttura - spiega il direttore di Dipartimento Florian Zerzer - la legge provinciale sulla tutela della natura del 2010 prevede un tassativo divieto di ospitare cave all'interno dei confini di un parco naturale, tanto più se lo stesso ricade nell'area tutelata dall'UNESCO quale patrimonio mondiale dell'umanità. Per questo motivo la concessione quinquennale scaduta l'11 luglio 2015 non è stata rinnovata, e la presenza della cava è in contrasto anche con la normativa Natura2000".

Zerzer prosegue sottolineando che "la legge in vigore non offre margini di manovra, anche se comprendo le perplessità di Comune e azienda legati alla perdita di posti di lavoro. La "Castagna", però, possiede concessioni per altre cave situate nei pressi di Dobbiaco, e quindi si può ipotizzare un ricollocamento del personale". Attualmente, in ogni caso, sono in corso i lavori di pianificazione per il risanamento dell'area occupata dalla cava, per eseguire il quale gli uffici provinciali competenti lavoreranno a stretto contatto con azienda e Comune di Dobbiaco.

mb